Guerra in Ucraina, episodio inquietante: il portiere è sconvolto. Anche il mondo dello sport è coinvolto in pieno nel drammatico conflitto scatenato dall’invasione russa
Anche il mondo dello sport è coinvolto in pieno nella drammatica guerra scoppiata in Europa orientale il 24 febbraio scorso con l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. Il primo conflitto combattuto sui territori del Vecchio Continente dopo la fine della seconda guerra mondiale ha turbato e sconvolto le coscienze di tutti i cittadini, anche i più illustri e conosciuti.
Nel calcio ad esempio, giocatori ucraini in attività o meno si sono mobilitati per aiutare la popolazione civile costretta a fuggire dal proprio paese per non rimanere uccisi dai bombardamenti delle forze armate russe. Tra questi spicca Andryi Shevchenko, da oltre due mesi impegnato ad offrire tutto il sostegno possibile ai suoi connazionali.
Ma la guerra, purtroppo, si trasforma in un inquietante pretesto per prendere di mira avversari e rivali di uno schieramente opposto. Ed è quello che è successo qualche giorno fa in Spagna, nel corso dell’atteso derby tra Atletico Madrid e Real Madrid. Con le merengues già matematicamente vincitori della Liga, strappata proprio dalle mani dei Colchoneros di Diego Simeone.
Lo stadio Wanda Metropolitano ha sostenuto con un tifo incessante dall’inizio alla fine i propri beniamini, lanciando insulti e improperi verso gli odiati rivali. Per carità, accade da sempre in tutti gli stadi del mondo. Ma ciò che è accaduto qualche sera fa ha fatto e farà molto discutere.
Guerra in Ucraina, insulti al portiere ucraino Lunin
Nel corso della partita, il 23enne portiere ucraino del Real Madrid, Andrij Lunin, è stao fatto oggetto di unsulti da parte di un capo tifoso dell’Atletico, che utilizzando un megafono lo ha apostrofato pesantemente per parecchi minuti: “Tu sei qui a giocare mentre il tuo Paese soffre, vergognati“, la frase ripetuta più volte.
A sorpresa però, gli altri sostenitori dei Colchoneros presenti nei paraggi, hanno condannato il gesto, esprimendo il loro sostegno nei confronti del portiere rivale, che in realtà si è mobilitato per raccogliere cibo e vestiti da inviare ai suoi connazionali. Una vicenda tutt’altro che esaltante ma dai risvolti positivi. In fondo, la stragrande maggioranza dei supporters dell’Atletico ha preso chiaramente le distanze dal tifoso col megafono.