A poche ore dalla finale di Coppa Italia tra Juventus ed Inter, arriva l’annuncio ufficiale che spiazza tutti gli appassionati: “Non si può fare”.
La 75esima edizione della Coppa Italia sta per giungere al termine. La finale si disputerà come da tradizione a Roma, allo stadio Olimpico. Sarà derby d’Italia, il quarto della stagione: la Juventus affronta l’Inter per difendere il titolo dello scorso anno.
La formazione di Allegri farà di tutto per vincere il campionato e conquistare il trofeo, che sarebbe il primo dal ritorno dell’allenatore toscano. D’altra parte, Simone Inzaghi vorrebbe impreziosire la bacheca con la Coppa Italia, dopo aver vinto la Supercoppa e prima di concludere l’assalto sul Milan per vincere il campionato. Insomma, le motivazioni non mancano alle due squadre, con i nerazzurri certamente stressati e concentrati sul fronte Serie A.
Intanto, spunta un annuncio ufficiale da parte della Lega Serie A: arriva il no secco ad una nuova Coppa Italia. I tifosi resteranno delusi dalla dichiarazione del presidente del campionato italiano.
Coppa Italia, la Serie A rifiuta la rivoluzione
Il neo-eletto presidente della Lega Serie A ha parlato ai microfoni di Gr Parlamento e ha discusso delle riforme sulla competizione nazionale che lega le squadre del massimo campionato, della serie cadetta e alcune provenienti dalla Serie C.
Il format della Coppa Italia da anni è sotto la lente d’ingrandimento dei media e dei tifosi. Le formazioni di Serie A sono troppo avvantaggiate poiché cominciano il torneo dai trentaduesimi, se non addirittura dagli ottavi di finale. Insomma, una competizione ben diversa dalla Coupe de France o la FA Cup. Entrambe le coppe nazionali di Francia e Inghilterra, infatti, sono presi di ispirazione da molti appassionati e attirano un’attenzione mediatica importante. D’altronde, le favole calcistiche come Calais sono possibili solo attraverso tornei come la Coupe de France.
E così, alla possibilità di una rivoluzionaria Coppa Italia, Casini ha alzato il muro: “Il modello FA Cup? Per un fattore culturale non è possibile farlo, è difficile importare questo tipo di torneo“. Poi il presidente del massimo campionato italiano ha aggiunto a Gr Parlamento: “La Lega B ci ha fatto alcune proposte, come quella di far giocare in casa le squadre di Serie B quando sfidano quelle di A. Ad oggi non sono previste modifiche sostanziali, ma ciò non esclude che possa avvenire in futuro“.