Dusan Vlahovic alla Juventus è la storia di un fallimento annunciato e le ultime uscite di Max Allegri appaiono come una presa in giro al tifoso
Qualcuno quattro mesi fa aveva previsto tutto, qualcun altro invece sperava in una consacrazione definitiva. Ad aver ragione, a due giornate dal termine del campionato, sono stati i primi. Nessun enigma, solamente il fallimento di Dusan Vlahovic alla Juventus.
Se ci limitassimo ad analizzare il dato prettamente statistico, ci accorgeremmo da subito di un numero impietoso: 20 gol in 25 presenze con la maglia della Fiorentina, 7 in 18 con quella della Juve. Il nostro articolo potrebbe anche chiudersi qui, ma l’analisi deve essere più profonda.
Un classe 2000 capace di diventare il miglior marcatore di tutto il 2021 non ha bisogno di adattamento. La scusa del “tempo necessario per ambientarsi nella nuova squadra” non regge, anche per Dusan ha realizzato il suo primo gol in maglia bianconera dopo 13 minuti dal suo esordio. Il vero problema è tutto quello che è avvenuto dopo.
“Magari Vlahovic giocasse sempre così”. Ci basterebbero queste parole di Massimiliano Allegri pronunciate al termine di Genoa-Juventus 2-1 per far rendere conto a molti appassionati che l’attaccante serbo è vittima di una mentalità anacronistica, lontana dalla realtà. Un metaverso dove tutto è ideale e non si guarda in faccia ad una cruda verità.
In questa stagione, Vlahovic non era mai arrivato a 3 gare consecutive senza gol in campionato ed è invece successo proprio contro il Genoa, dove la sua unica vera conclusione verso la porta di Sirigu è giunta poco prima del minuto 70.
Vlahovic, fallimento alla Juventus: le vittime sono i tifosi
“Dobbiamo essere bravi a creare un percorso che ci porti davanti a tutti nel mese di maggio“. Le parole di Max Allegri nella sua conferenza stampa di presentazione lo scorso 27 luglio. “Obiettivo quarto posto? E’ difficile”, la frase pronunciata a dicembre scorso. Il tutto concluso con un “Contenti del quarto posto“, solamente il 5 maggio scorso.
E’ quindi evidente come i tifosi siano stati presi in giro. La Juventus ha fallito, ha richiamato Massimiliano Allegri per vincere e non far credere che il quarto posto sia stato il vero obiettivo stagionale. I bianconeri di Pirlo hanno chiuso la stagione con 78 punti lo scorso anno, quest’anno potranno arrivarne massimo 75.
Se non dovesse vincere neanche la Coppa Italia, sarebbe una stagione da zero titoli. Sarri e Pirlo sono stati cacciati per molto meno. A questo si aggiunge un Pavel Nedved che assicura un Moise Kean capace di realizzare gli stessi gol di Cristiano Ronaldo, ma dopo l’errore clamoroso di Genova forse si dovrà ricredere anche lui.
Un lungo cerchio che si chiude proprio con Dusan Vlahovic. In un contesto simile, dove viene rappresentata una realtà distorta e dove lo stesso Allegri si ritiene addirittura sorpreso di quanto fatto fin qui dal proprio attaccante (cosa si aspettava, che facesse panchina?), è impossibile immaginare che il 22enne facesse di più di quanto visto fin qui.
Un fallimento annunciato, per un gioco datato e che, a nostro avviso, non vede nell’attaccante il colpevole. Non vogliamo puntare il dito solo su Massimiliano Allegri, ma su tutto il sistema Juventus, crollato in decisioni scellerate, proposte vecchie e dichiarazioni che hanno superato il limite della presa in giro. Qualcuno salvi il soldato Dusan.