Karim Benzema ha firmato un record che nemmeno Cristiano Ronaldo possiede. Ha testimoniato qualità già sintetizzate da Carlo Ancelotti
Ha dovuto aspettare anni, Karim Benzema, per godersi la consacrazione con la maglia del Real Madrid. Arrivato nel 2009, ha pagato a lungo l’eredità dei suoi comportamenti fuori dal campo, la sua irregolarità e una produzione offensiva lontana dalla resa che oggi gli vale l’effimero titolo di centravanti più completo al mondo.
Contro il Manchester City, è entrato nella storia. Benzema è solo il secondo giocatore, dopo Cristiano Ronaldo nel 2016-17, quando era sua compagno di squadra al Real, a segnare dieci gol nella fase a eliminazione diretta di una stessa edizione della Champions League.
Secondo dietro CR7 per gol complessivi nelle semifinali della competizione, autore di 15 reti totali in questa campagna europea, KB9 ha firmato un record che nemmeno il portoghese possiede.
E’ il quarto giocatore a segnare in casa e fuori nei quarti e in semifinale di una stessa edizione della Champions League. Prima del centravanti francese, ci erano riusciti solo Fernando Morientes (2004, Monaco), Neymar (2015, Barcellona) e Edin Dzeko (2018, Roma).
Con il 35mo titolo nella Liga già in tasca, e una finale di Champions tutta da gustare contro il Liverpool, Benzema può ancora avverare la profezia di Carlo Ancelotti. A inizio stagione, nella conferenza stampa di presentazione, il tecnico italiano ipotizzava per il francese un bottino di 50 gol a fine stagione. Per ora ne ha segnati 43 in altrettante partite.
Benzema leader, la frase di Ancelotti non lascia dubbi
Dopo la partenza di Cristiano Ronaldo nell’estate del 2018, Benzema ha assunto il ruolo di leader offensivo, tecnico e carismatico del Real Madrid. “Se diciamo che siamo dipendenti da Benzema, diciamo la verità – ha riconosciuto Ancelotti -. E ne sono onorato”.
E’ un attaccante associativo, che ha sempre vissuto come naturale un’interpretazione del ruolo di centravanti non solo come finalizzatore, ma come assistente. Sempre pronto a fornire una sponda, una linea di passaggio, un corridoio per far scorrere il pallone in profondità.
Dopo l’eliminazione del Chelsea in Champions League, Ancelotti ha spiegato come Benzema sia sempre più un punto di riferimento non solo in campo. “Si sente più importante per la squadra, ogni giorno diventa un po’ più leader – ha detto -. E’ questo che è cambiato in lui. Ha molta più personalità e un comportamento esemplare”. E’ lui che parla spesso all’intervallo, alla fine delle partite, che riorganizza la squadra e spiega cosa fare ai compagni.
La sua è un’evoluzione naturale, figlia delle 13 stagioni trascorse al Real. Risultato di un ruolo vissuto con la forza di volontà per smentire il potere della rappresentazione.