L’Inter ha avuto negli argentini alcuni dei migliori giocatori della sua storia: abbiamo scelto i cinque che più hanno inciso in nerazzurro.
Il binomio tra i colori nerazzurri e l’Albiceleste è da sempre fortissimo. Difensori, centrocampisti e goleador argentini hanno giocato nell’Inter, indossando anche la fascia da capitano. Senza andare andare troppo indietro nel tempo, basti pensare a quanta Argentina ci fosse in campo nella squadra di Mourinho che ha conseguito il Triplete nel 2010.
Perfino l’allenatore ricordato come il migliore prima dello Special One era argentino. Nessuno ha infatti segnato la storia come Helenio Herrera (naturalizzato poi francese): tre campionati, due Coppe dei Campioni (1963-64, 1964-65) e due Coppe Intercontinentali. Ma noi di CalcioToday, nell’eleggere i cinque migliori argentini nella storia dell’Inter, abbiamo voluto guardare esclusivamente al campo. Perché oggi c’è Lautaro Martinez, sì, ma prima di lui tantissimi altri. E nel futuro prossimo, potrebbe arrivare nella Milano interista un altro giocatore destinato a catturare l’attenzione dei tifosi.
La Top-5 degli argentini che hanno giocato nell’Inter
Secondo quanto riferito dall’edizione della Gazzetta dello Sport di questa mattina, infatti, Dybala avrebbe deciso di dare la priorità all’Inter nella scelta alla prossima squadra, dopo il mancato rinnovo con la Juventus. La Joya sarebbe dunque il prossimo argentino su cui il club punterebbe per continuare una gloriosa tradizione. Una storia lunghissima, che abbiamo deciso di ripercorrere, in ordine cronologico, attraverso le sue tappe più importanti.
Javier Zanetti (1995-2014)
Arrivato nell’estate nel 1995, Zanetti non ha più lasciato l’Inter, diventandone il simbolo più nobile. Una dedizione ai colori nerazzurri senza pari, che continua anche nella dirigenza. Ma è soprattutto in campo che il numero 4 ha fatto battere i cuori, sin dal primo giorno. A Moratti fu segnalato da un altro grandissimo del passato, Antonio Angelillo. La sua avventura da professionista si chiuderà nel 2014, dopo 858 presenze in partite ufficiali con la maglia dell’Inter (nessuno più di lui). È lo straniero più presente di sempre in Serie A, e nei nerazzurri è anche il giocatore più titolato, con 16 trofei (5 Campionati, 4 Coppe Italia, 4 Supercoppe, 1 Coppa UEFA, 1 Champions League e Mondiale per Club). Ha conquistato tutti con le sue capacità difensive e le sue straordinarie doti atletiche: il Triplete è solo il coronamento di tutto ciò che fatto (e meritato) sul campo.
Esteban Cambiasso (2004-2014)
Il “Cuchu” è un altro degli eroi del 2010, ma all’Inter è arrivato ben prima, affermandosi come leader dello spogliatoio e del centrocampo. Un giocatore di una completezza rara, arrivato a Milano dal Real Madrid e migliorato costantemente negli anni. È il secondo argentino più presente nella storia nerazzurra, con 315 partite giocate e solo un trofeo in meno del suo capitano. La visione di gioco e l’abilità nei passaggi l’hanno reso elemento imprescindibile, ma la lettura del gioco negli inserimenti gli ha concesso di regalarsi anche 51 gol.
Walter Samuel (2005-2014)
Niente di ciò che Cambiasso e Zanetti hanno vinto all’Inter sarebbe stato possibile senza Samuel. Perché è con lui che la difesa delle squadre di Mancini prima, e Mourinho poi, ha assunto dimensioni iconiche. Prima dell’Inter aveva già vinto in Italia con la Roma. Arrivato nel 2005 ha poi giocato 236 partite, divenendo assoluto protagonista della cavalcata europea. I tifosi lo ricorderanno per sempre come “The Wall”.
Diego Milito (2009-2014)
In Italia, quella squadra, era la più forte in tutti i reparti. Ed aveva il suo bomber, anch’egli argentino, come i tre di cui sopra. A differenza degli altri tre, però, fu la sorpresa più grande. Perché “El Principe”, prima dell’Inter, aveva giocato solo in squadre di seconda fascia. Di lui era innamorato il presidente del Genoa Enrico Preziosi. L’incredibile annata 2008-09 al Genoa, infatti, fu quella che indusse l’Inter a puntare su di lui per l’attacco dopo la cessione di Zlatan Ibrahimovic. In 128 partite in nerazzurro, segnerà 62 reti, di cui cinque nella fase ad eliminazione diretta della Champions League 2009-10. È immortale il suo ricordo per la tifoseria: la notte di Madrid è la notte di Diego Milito, con la doppietta al Bayern Monaco che ha regalato all’Inter la sua terza “Coppa dalle grandi orecchie”.
Mauro Icardi (2013-2019)
Prima dell’addio di Milito, l’Inter cerca di tutelarsi, e nell’estate del 2013 investe 13 milioni di euro sul 20enne della Sampdoria Mauro Icardi. A lui, basteranno due anni per imporsi, col titolo di capocannoniere condiviso con Luca Toni nella stagione 2014-15. Ma i suoi successi, purtroppo per lui e per l’Inter, rimarranno individuali. Continuerà a segnare fino ad ergersi come capitano, ma in una situazione complessiva difficilissima. I nerazzurri, infatti, non riusciranno a costruirgli intorno una squadra competitiva, permettendogli di giocare una sola edizione della Champions League (2018-19). La frattura con l’ambiente sarà totale, ma i numeri non mentono: con 124 gol in 219 partite è il settimo marcatore nella storia del club.
