Ancelotti ha vinto la Liga e va a caccia della finale di Champions League: da quando allena, ci sono delle abitudini a cui non rinuncia mai.
Trent’anni fa, come vice di Arrigo Sacchi in Nazionale, è iniziata la vita sulla panchina di Carlo Ancelotti. Forse nessuno avrebbe pensato che, oltre ad essere stato calciatore in una delle squadre più forti di sempre, sarebbe passato alla storia come allenatore. Sabato è diventato il primo nella storia a vincere in tutti i migliori cinque campionati europei, e ora c’è la coppa che tanto gli piace. La Champions League, già vinta due volte al Milan ed una proprio al Real Madrid: stasera c’è la semifinale di ritorno contro il Manchester City.
Una carriera longeva come la sua non è da tutti, figurarsi una costantemente ai vertici del calcio mondiale. Anzi, dopo le avventure andate male all’Everton e al Napoli c’era chi lo dava sul viale del tramonto. Tornato a Madrid, hanno ripreso a splendere le qualità di Ancelotti come gestore di uno spogliatoio colmo di campioni. Nella nuova esperienza con le merengues sembra ringiovanito, ha la stessa fame di vittoria dei suoi ragazzi, ma anche la sicurezza dell’uomo di campo esperto. Non ha segreti per vincere, ma a fare la differenza, probabilmente, sono anche i diversi interessi che ha al di fuori del campo.
Ancelotti e le buone abitudini per il corpo e per la mente
Il padre lo invitava a darsi da fare con lui in campagna e a studiare, perché non v’erano certezze sulla sua vita nel calcio. Così il giovane Carlo è diventato perito elettronico, e studiando dai salesiani ha sviluppato anche una certa devozione per Padre Pio. Ma calcio e religione rimangono separati, anche per uno estremamente superstizioso come lui: “Non prego mai per il calcio“, disse anni fa.
Da quando poi si è spostato sulla panchina, le cose con cui si tiene occupato nel tempo libero sono aumentate. A 62 anni trova il tempo per divertirsi con i suoi cinque nipoti, che erano tutti in campo con lui a festeggiare la vittoria della Liga. A tenere in forma i suoi giocatori ci pensa il suo genero Mino Fulco, nutrizionista. Ancelotti, col cibo, cerca di trattenersi per non salire di peso, ma è comunque un palato fine: pizza, salumi e, soprattutto, vino non mancano a tavola. Punta anche a tenersi in forma con passeggiate, a piedi o in bici. Insomma, mentre si avvicina a grandi passi il giorno del ritiro, non si può certo dire che l’emiliano non sappia come tenere lontana la noia.