Superlega, Ceferin non ci sta: il duro attacco all’Italia è inaspettato. Il presidente dell’UEFA torna asul tema della fronda organizzata da 12 grandi club d’Europa
La Superlega è una ferita che ancora non si è rimarginata del tutto. La fronda, organizzata nei minimi dettagli, da 12 dei maggiori club europei, ha rappresentato una rottura a tutti i livelli con la UEFA che ha fin dall’inizio combattuto con ogni mezzo la nascita di questa fantomatica competizione alternativa e riservata a un numero ristretto di squadre.
Un progetto a carattere elitario a cui il presidente Alexander Ceferin si è opposto con tutte le sue forze, minacciando pesanti sanzioni nei confronti delle società ribelli. Riuscendo, almeno per il momento, a bloccare sul nascere l’operazione ideata e portata avanti da tre presidenti in particolare: Florentino Perez, Andrea Agnelli e Joan Laporta.
A distanza di mesi dal cosiddetto ‘golpe bianco‘ delle big d’Europa, in attesa che la Corte di Giustizia Europea si pronunci sul ricorso inoltrato da Juventus, Barcellona e Real Madrid, il numero uno di Nyon non smette di lanciare i suoi strali su quelli che ormai considera nemici dell’ordine costituito: “La Superlega? È finita. C’è chi sta cercando di soddisfare un po’ di più il proprio ego ma la cosa comunque non potrebbe mai funzionare”.
Ceferin torna dunque sul progetto naufragato nel giro di 48 ore, ma che Agnelli e Florentino Perez sono convinti di poter resuscitare in un modo o nell’altro.
Superlega, Ceferin e i tifosi italiani: “Nessun aiuto da loro”
Nel suo ennesimo attacco al progetto della Superlega, il numero uno dell’UEFA in questa occasione prende di mira i tifosi, in particolare quelli italiani e spagnoli: “Quando le 12 società ci hanno fatto la guerra i tifosi inglesi ci sono stati di aiuto mentre italiani e spagnoli non hanno fatto niente. Non avevamo bisogno di quelli tedeschi o francesi, perché i loro club non erano nella concorrenza”.
Parole decisamente dure e piene di risentimento da parte di Ceferin che poi si sofferma sui maggiori campionati nazionali: “La Premier League ha grande tradizione. Ci sono più soldi ma quando le competizioni europee si rafforzano si parla meno dei campionati. Bayern e PSG sono dominanti in Bundesliga e Ligue1. In Italia c’è maggiore competizione ma i club non sono finanziariamente forti”. L’ennesima bastonata dialettica inferta al calcio italiano.