Florenzi, riscatto con il Milan a rischio (LaPresse)
Florenzi, centrocampista in forza al Milan, deve decidere che fare del proprio futuro: la strada verso il riscatto è in salita.
Alessandro Florenzi, romantico a Milano. Il calciatore non vuole perdere la passione che, sin dagli esordi, l’ha sempre accompagnato: uomo ovunque che riusciva a stare dove lo mettevi. Così doveva essere: “Siamo ben pagati – diceva alla Roma – fare il nostro lavoro è un onore. Dobbiamo correre più degli altri”. Alessandro lo faceva, poi Fonseca e Mourinho hanno interrotto una storia d’amore che lui ha provato a ricreare altrove senza successo. Niente nonne da abbracciare dopo un gol: prima a Valencia, poi Parigi e Milano.
Senza nessuno, tranne moglie e figlia. C’è sempre da fare, certo. Il lavoro è sempre quello, ma con qualche brivido in meno, perchè fare il giramondo non piace a nessuno: nel calcio i tacchetti pesano e portarli senza una destinazione – alla lunga – può logorare. Spedito come un pacco regalo che chiunque scarta poi, inevitabilmente, restituisce. Una volta è il gioco che non va come dovrebbe, quella dopo gli infortuni: di mezzo persino la varicella, a Valencia, quando si dice averle tutte.
Florenzi l’unica cosa che vorrebbe adesso è una chance perchè il Milan quel riscatto del prestito (a 4,5 milioni più sconto) vorrebbe esercitarlo. L’ennesimo stop, però, rimette tutto in discussione. Florenzi non è più giovanissimo e vuole certezze: se non può dargliele il campo (per ovvie ragioni), deve essere la squadra a supportarlo.
Il 31enne vuole giocare, prima della fine, per dimostrare che ancora non è il momento di rispedirlo al mittente perchè Mourinho sarebbe pronto ad un altro “esilio” per mettere l’ex numero 24 giallorosso in “soffitta” tra le cose che non vanno più. I Diavoli rossoneri, invece, sono tentatori e Florenzi auspica siano anche di parola. Tuttavia, non decidono solo loro: Investcorp, nel caso venisse confermato l’insediamento della nuova proprietà, potrebbe rimettere tutto in discussione.
Persino il destino di quel 25 che non esce mai. Anzi, spesso rientra, le porte di Trigoria sono girevoli. Il centrocampista spera che anche quelle di Milanello siano, quantomeno, socchiuse. Accostate. Una trattativa al gusto di beffa, ma ancora non è il momento dell’ultimo cucchiaino. Siamo ancora al contorno.
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