Serie A, da maggio partono le nuove regole per entrare allo stadio e varranno anche per la prossima stagione: tifosi sorpresi.
Serie A, la fine del campionato si avvicina, ma prima dell’epilogo nuove regole da metabolizzare: una sorta di premessa per la prossima stagione. Nel corso dell’anno i tifosi hanno fatto i conti con cambiamenti di vario genere. Si è modificato il concetto di sostenere, incitare e persino andare allo stadio.
La ritrovata normalità, tuttavia, non esclude la priorità di avere un codice da rispettare onde evitare il ritorno del virus: la pandemia non ha colore o tifo. Colpisce tutti, indistintamente, dentro e fuori gli spalti. Allora la capienza da ridotta è diventata graduale, poi scaglionata, ora nuovamente parziale. Quasi piena. Dal 1° maggio si cambia ulteriormente per far sì che i sacrifici fatti finora non siano stati vani.
La primavera inoltrata garantirà belle giornate e presenze: una volata Scudetto all’ultimo punto, senza contare l’accesa lotta salvezza, faranno da cornice al mondo (del tifoso) che cambia. Non cambiano, però, i rituali: quelle abitudini da mantenere, anzi da ritrovare. Via le mascherine in stadi, palazzetti e arene.
Tutte le attività all’aperto possono fare a meno di mascherina e Green Pass. Questo il diktat dal 1° maggio. Anche negli spogliatoi non ci sarà bisogno di certificato verde e FFP2. Precauzione che, invece, rimarrà nei luoghi al chiuso: ovvero cinema e teatri. I primi definitivi passi verso la normalità ripartono dal rettangolo verde.
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