Carlo Ancelotti non smette di stupire: domani la semifinale di Champions League non il Real Madrid, ma intanto si avvicina un altro primato.
Superando il Chelsea in Champions League, Ancelotti ha già fatto la storia della competizione, diventando il primo allenatore a raggiungere almeno una semifinale in quattro decenni differenti (la prima nella stagione 1998-99 con la Juventus).
Eppure, il tecnico italiano continua a migliorarsi. È tornato sulla panchina del Real Madrid dopo sette anni ed alcune avventure non esattamente all’altezza del suo blasone. In effetti, il giorno dell’annuncio a sorpresa, gli scettici erano tantissimi. C’era persino chi credeva che Ancelotti non fosse più credibile, non solo per la grande fatica ad ottenere risultati con l’Everton, ma anche per gli screzi risalenti a quando allenava il Bayern Monaco e, in ultimo, anche il Napoli.
Invece, coi blancos, il romagnolo sta facendo faville ovunque. Benzema segna con incredibile continuità, Militao si è preso la difesa e Vinicius sembra esploso. La squadra ha trovato con inaspettata rapidità un assetto stabile, il che ha contribuito a dare al Real Madrid un vantaggio considerevole sulle concorrenti anche in Liga. Ed a cinque giornate dalla fine, con la sconfitta di ieri del Barcellona, è vicinissimo un record da urlo per Ancelotti e le merengues.
Ancelotti e un’impresa che in Liga non si vede da trent’anni
A Madrid, Ancelotti è passato alla storia come l’allenatore della storica Decima, con cui si identifica il decimo successo in Coppa dei Campioni/Champions League. Eppure, dal 2013 al 2015, l’ex Milan aveva mancato il successo in Liga. È anche questo, sicuramente, uno dei motivi per cui ha accettato di tornare in Spagna: perché vincendo il campionato, diventerebbe il primo e unico allenatore a conquistarlo in cinque paesi differenti, dopo aver già vinto in Serie A, Premier League, Ligue 1 e Bundesliga.
Ma non è questo l’unico primato che Ancelotti insegue, perché dopo 33 giornate, manca un solo punto per la matematica al Real Madrid. Il Barcellona è secondo in classifica, ma ha perso ieri contro il Rayo Vallecano e dista ora quindici punti. Sabato, con una vittoria contro l’Espanyol, i madrileni sarebbero dunque campioni di Spagna con quattro giornate d’anticipo, una cosa che non si vede tutti i giorni. In Liga, infatti, non accade dalla stagione 1989-90, quando a trionfare furono proprio i blancos: un motivo in più per crederci e cercare l’ennesimo record, sia per Ancelotti che per il club.