Il futuro di Dybala prende una svolta inaspettata: la netta chiusura di un club cambia il destino dell’attaccante della Juventus.
Tra i parametri zero di lusso del prossimo mercato ci sarà sicuramente Paulo Dybala. Dopo il mancato rinnovo di contratto con la Juventus, l’attaccante argentino potrà liberamente decidere dove andare a giocare la prossima stagione. Un acquisto a costo zero che affascina diverse squadre ma una di queste si è già tirata fuori dalla corsa.
La Juventus è chiamata a chiudere nel migliore dei modi la stagione dopo aver nuovamente mancato lo scudetto. L’obiettivo minimo è diventata la qualificazione in Champions League e magari, come l’anno scorso, la vittoria in Coppa Italia per non chiudere la stagione a zero titoli.
Le prossime partite saranno decisive e molto significative per Paulo Dybala che scenderà in campo per le ultime volte con la maglia bianconera. Un’emozione particolare per l’argentino, protagonista di una lunga storia con questo club in cui ha avuto l’onore di indossare anche la storica maglia numero 10 e la fascia di capitano.
Dybala, il rifiuto è inaspettato: “E’ troppo costoso”
Dopo la certezza di chiudere l’avventura alla Juventus, Dybala prima o poi dovrà prendere una decisione per il suo futuro. Non c’è fretta perché, senza un contratto in corso, la trattativa è più semplice e bisogna trovare solo un accordo economico col nuovo club.
Un ostacolo comunque importante perché la Joya punterà ad aumentare il suo ingaggio e non tutti hanno le disponibilità finanziarie per accontentarlo. Per esempio un club francese, qualora mai qualcuno potesse pensare a un suo arrivo, ha deciso di lasciar perdere.
Si tratta del Marsiglia che, come annunciato dal suo presidente, non può puntare a un giocatore di questo livello. L’ipotesi era uscita proprio per la presenza di Pablo Longoria che aveva avuto un passato in Serie A e anche nella dirigenza bianconera.
Il numero dell’OM però, stuzzicato durante un’intervista a “Tuttosport”, ha messo subito le cose in chiaro per non creare malintesi: “Il nostro progetto si costruisce sulla logica e sull’equilibrio degli stipendi. Io arrivai a Torino poche settimane dopo Dybala ma non ce lo possiamo permettere e resterà soltanto un sogno”.