Spalletti affronta di nuovo la Roma: prima della partita ripercorriamo i momenti più belli del tecnico toscano con la squadra giallorossa.
Vincere per crederci ancora. Il Napoli per lo scudetto, la Roma per la Champions League. È una partita che pesantissimo quella allo Stadio Diego Armando Maradona, nel giorno di Pasquetta.
Oltre al tema puramente d’attualità, non può che tenere banco quello della storia sportiva, che sconfina nell’emotività delle due tifoserie. I tifosi del Napoli ricordano, per ovvi motivi il 4-0 dello scorso anno, in memoria dello scomparso Maradona. La curva romanista non può invece che guardare alla partita come un nuovo incontro con Spalletti.
Sulla panchina dei giallorossi, infatti, Spalletti ha seduto in due periodi differenti. Il primo fu quello dalla stagione 2005-06 alla stagione 2008-09, il secondo quello dal gennaio del 2016 al maggio del 2017. La seconda avventura è rimasta nella storia – come una macchia – per la frattura con tutto l’ambiente, determinata dalle discussioni e dalla definitiva rottura con Francesco Totti. Ma di Spalletti, con la Roma, vanno ricordati i risultati: alti e bassi, sconfitte e trionfi, ma soprattutto tanta qualità e tante emozioni.
Spalletti alla Roma, le vittorie più pesanti
Alla fine di una storia, nello sport, è difficile non guardare alla bacheca. E con Spalletti, alla Roma, sono arrivati “solo” tre trofei: Coppa Italia (2006-07 e 2007-08) e Supercoppa 2007. Quindi si tende a ricordare soprattutto le sconfitte più dolorose, quella per 7-1 nei quarti di finale di Champions League 2006-07, ad Old Trafford, e quella al Massimino di Catania, nell’ultima giornata della stagione successiva di Serie A.
Ma tra questi dispiaceri anche tante gioie, di cui le migliori tutte nel primo periodo di Spalletti a Roma. Un periodo in cui la Roma era la seconda forza del campionato, quando il Milan si concentrava quasi completamente sull’Europa e la Juventus era alle prese con la rifondazione post-Calciopoli.
La rivalità tra Roma e Inter in Serie A ha sempre visto vincere i nerazzurri, ma negli scontri diretti Spalletti è stato capace, più di una volta, di sorprendere quella che era la squadra più forte in Italia. Nella stagione 2006-07, la Roma riuscì a battere per ben due volte i rivali. Se la prima (esattamente il 18 aprile del 2007) fu ininfluente, la seconda fu invece una vera impresa. A maggio, nella finale d’andata della Coppa Italia, la Roma vinse addirittura per 6-2 contro i nerazzurri, infliggendo all’Inter una delle sconfitte più dure del suo quinquennio vincente. Quel successo, con 2-1 dei meneghini al ritorno, consegnò così il primo trofeo di Spalletti con la squadra capitolina.
Sul podio dei migliori successi, però, gli altri due gradini sono occupati dalle grandi serate europee della Roma. La prima, ovviamente, è quella che la storia ha fatto cadere nell’oblio in maniera crudele. Prima del 7-1 ad Old Trafford, infatti, la Roma offrì una prestazione indimenticabile all’Olimpico contro il Manchester United. Contro la squadra del giovane Cristiano Ronaldo, gli uomini di Spalletti giocarono ad un’intensità incredibile: diverse le occasioni da gol sciupate da Totti e Perrotta, ma alla fine i giallorossi si regalarono uno storico 2-1 con i gol di Rodrigo Taddei e Mirko Vucinic. Se i tifosi romanisti potessero dimentica quanto successo al ritorno, quella vittoria sarebbe oggi ricordata e tramandata diversamente.
L’ultima pagina importantissima da ricordare è invece quella degli ottavi della stagione successiva, 2007-08. Qui, la Roma di Spalletti ottenne una storica doppietta contro il Real Madrid, sconfitto per 2-1 sia in casa che al Bernabeu. Le merengues di Raul e Fabio Cannavaro vennero addirittura rimontate a Roma, colpite prima da David Pizarro e poi da Amantino Mancini, servito da un fantastico Francesco Totti. Al ritorno, invece, i giallorossi risposero a Raul con i gol di testa, ancora una volta, di Taddei e Vucinic.
Vittorie che sportivamente sembrano lontane un’epoca, specialmente per come si è concluso, dieci anni dopo, il rapporto. Eppure sono momenti che restano e rendono, nel bene e nel male, inscindibile il legame tra Spalletti e la Roma.