E’ arrivato l’esito sul caso delle plusvalenze “fittizie” riscontrate in Serie A: la sentenza del tribunale sconvolge i tifosi.
Nel corso delle scorse settimane la Serie A è stata travolta dal caso delle plusvalenze “fittizie”, uscite alla luce dopo un’indagine della Procura federale. Una scoperta che aveva provocato un grande clamore mediatico tra l’opinione pubblica e messo in cattiva luce il calcio italiano.
A distanza di pochi giorni dalla notizia si è già concluso il processo su questa discussa inchiesta. E’ risaputo che alcune società, in sede di mercato, operano al limite della legalità per gestire il bilancio e assicurarsi grossi investimenti.
Tra i maggiori colpevoli erano stati individuati Andrea Agnelli e Aurelio De Laurentiis, rispettivamente presidenti di Juve e Napoli. Il primo rischiava una condanna sportiva di 12 mesi di inibizione mentre il secondo di 11 mesi e 5 giorni. Una durissima punizione richiesta dal procuratore federale Giuseppe Chiné.
Serie A, inchiesta plusvalenze: la sentenza ufficiale
Il caso plusvalenze in Serie A si conclude in maniera inaspettata. Dopo tanto rumore per le presunte operazioni di raggiro da parte di alcune società italiane, l’esito è sorprendente. Il Tribunale federale infatti ha deciso di assolvere tutti i protagonisti coinvolti.
Nessuno dei 59 dirigenti e 11 club a giudizio ha ricevuto condanne. Una sentenza raggiunta in primo grado che lascia a dir poco meravigliati dopo le dure accuse sui valori gonfiati di alcuni giocatori in numerose trattative.
Al momento bisogna aspettare per conoscere le motivazione ufficiali ma è già una sconfitta per la Procura della FIGC che probabilmente presenterà comunque ricorso. I giudici però si sono già espressi e hanno accolto le difese dei club, ritenendo insufficiente comprovare l’illecito tramite il modello di valutazione dei giocatori senza poter stabilire a priori il “prezzo giusto”.