Josè Mourinho (Ansa)
Roma-Leicester, che insidia per Mourinho: il dato che preoccupa i giallorossi. C’è un ostacolo in più per i capitolini sulla strada verso la finale di Conference League
Dall’istante successivo al triplice fischio dell’arbitro spagnolo Sanchez Martinez che ha sancito la conclusione della sfida contro il Bodo/Glimt, in casa Roma il pensiero di tutti – giocatori e staff tecnico – è andato subito alla semifinale di Conference League in cui la squadra di Josè Mourinho affronterà gli inglesi del Leicester. Il club che attualmente occupa il 9/o posto in classifica in Premier League era l’avversario più insidioso di tutta la competizione, la squadra che quasi tutti a Trigoria avrebbero voluto evitare.
Ma ora, se capitan Pellegrini e compagni hanno come obiettivo la finale del torneo in programma a Tirana mercoledì 25 maggio, non possono far altro che battere le ‘volpi‘ d’Inghilterra. Un compito tutt’altro che facile, alla luce delle grandi qualità della rosa e delle capacità di un allenatore ambizioso e preparato come Brendan Rodgers.
Il tecnico nordirlandese è considerato uno dei più bravi della sua generazione e all’inizio della sua brillante carriera ha potuto confrontarsi con quello che da sempre considera un punto di riferimento e un mentore, Josè Mourinho.
Non tutti sanno infatti che per tre anni, dal 2004 al 2007, l’attuale tecnico del Leicester è stato il responsabile delle giovanili del Chelsea, proprio nello stesso periodo in cui lo Special One era alla guida della prima squadra. Tra i due allenatori, divisi da una differenza d’età di 10 anni, si stabilì un rapporto basato su stima e rispetto reciproco. “Mourinho mi ha fatto una grande impressione quando sono arrivato al Chelsea – ha sottolineato Rodgers – e sulla mia formazione professionale ha avuto un enorme impatto”.
Una stima sincera e profonda, ampiamente ricambiata dal tecnico di Setubal: “Quando ho conosciuto Rodgers mi sono reso conto fin da subito che aveva un grande futuro. Quindi qualsiasi cosa stia facendo nella sua carriera non è una sorpresa per me, per niente. Brendan ha molto talento, era e probabilmente è ancora un ragazzo a cui piace studiare, imparare e migliorare. È creativo e sa cosa vuole”.
I precedenti tra i due sono nettamente dalla parte di Mourinho che in 8 incontri con Rodgers ha avuto la meglio in ben 5 occasioni. Solo una volta l’allievo ha superato il maestro. I tifosi della Roma incrociano le dita.
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