Nazionale, Elio Aielli ESCLUSIVA CT: “L’Italia femminile ci unirà. Le giovani? Devono fare la gavetta”

L’intervista esclusiva ad Elio Aielli, allenatore di calcio femminile e attuale mister dell’Independent, per Calciotoday.it: dalla Nazionale alla crescita del movimento donne. 

Elio Aielli ha rilasciato ai nostri microfoni un’intervista esclusiva riguardante la crescita del calcio femminile in Italia. Già tecnico del Napoli femminile e attualmente alla guida dell’ASD Independent, squadra militante nel girone C della Serie C, l’allenatore ha analizzato il periodo che sta attraversando il movimento.

Italia femminile
L’Italia femminile festeggia la vittoria sulla Svizzera (ANSA)

Le Azzurre hanno conquistato un’importante vittoria sulla Svizzera durante l’ultimo match di qualificazione alla Coppa del Mondo 2023, balzando in testa alla classifica. Il calcio femminile italiano potrebbe vivere una nuova spinta verso l’alto, a seguito della svolta arrivata grazie al professionismo che si realizzerà concretamente dalla prossima stagione sportiva.

La Nazionale femminile è padrona del suo destino e può qualificarsi al Mondiale 2023, la seconda qualificazione di fila alla Coppa del Mondo. Se dopo Francia 2019 c’è stata una crescita dell’interesse su tutto il movimento femminile, cosa immagina possa accadere con il pass per Australia-Nuova Zelanda 2023?

Sicuramente ci sarà una spinta maggiore. Ci sono contenuti e conoscenza per incrementare l’interesse sul calcio femminile. La Nazionale femminile può partecipare ai Mondiali, quella maschile no… La squadra di Bertolini unirà tutto il Paese. Penso che l’Italia abbia una rosa interessante. Sono tornate Bonetti e Piemonte, stanno esplodendo talenti come Greggi. Si sta facendo un gran lavoro anche con le selezioni giovanili.

Elio Aielli: “Ora troppe distrazioni, le calciatrici tornino a fare la gavetta”

Elio Aielli a colloquio con una giocatrice dell'Independent
Elio Aielli a colloquio con una giocatrice dell’Independent 20220414 calciotoday

Di recente, ct Bertolini ha dichiarato che il calcio femminile in Italia è indietro rispetto alla Spagna. Lì lavorano con le cantere, qui invece c’è ancora tanta strada da fare. Che ne pensa di questa riflessione, visto che allena da diversi anni squadre femminili?

La Spagna è avanti anni luce. C’è ancora tanto da fare, ma la strada intrapresa è quella giusta. Tra una giovane ragazza che cresce nella Juventus ed una che cresce in un club di provincia c’è una sostanziale differenza. Ma alcune ragazze della Nazionale arrivano proprio dal calcio di provincia.

In base alle sue esperienze passate con il Napoli femminile, con il Dream Team e ora con l’Independent, nota delle differenze nell’approccio delle ragazze in allenamento e nelle partite?

Girelli, Cernoia, Gama e calciatrici di questo calibro non hanno avuto le opportunità che hanno le ragazze di oggi, che magari cominciano a giocare già in dimensioni importanti, in vivai importanti. E’ chiaro che è tutta una questione soggettiva. L’atleta può fare fatica tra i dilettanti, molte hanno difficoltà ad adattarsi. Cos’è cambiato? Prima si pensava solo all’allenamento e alla partita. Oggi ci sono anche altri interessi: ci sono i procuratori che ti spingono a giocare per alcune società, c’è chi vuole andare fuori…C’è tanta consapevolezza dei propri mezzi, forse troppa. Bisogna fare la gavetta.

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