Spinazzola prepara il ritorno in campo, ma dietro il rientro c’è soprattutto un lavoro mentale. Il fisico segue la mente: tutti i segreti.
Leonardo Spinazzola si prepara a tornare in campo, ma quello che vediamo oggi è solo una parte del lungo percorso che il calciatore ha fatto dietro le quinte. Lontano dai riflettori e nelle cliniche riabilitative: nella vita di un calciatore, soprattutto negli stop, c’è un percorso che vediamo e una parte di cammino che ci è ignota perchè avviene lontano dalla ribalta.
L’abbiamo visto con Francesco Totti, quando ha deciso di filmare i passaggi del suo rientro dopo l’infortunio del 2006. Tappe che abbiamo ripercorso idealmente all’interno del docufilm sulla sua vita, premiato anche ai David di Donatello.
Stavolta non c’era il cinema, non c’erano le luci, ma solo i cori di incoraggiamento: da quello “Spina, Spina” cantato sugli spalti, si è arrivati, mesi e mesi dopo l’Europeo di Leonardo (vittorioso) stroncato sul nascere, quando stava dando tutto, a rivederlo varcare la soglia dell’Olimpico. Una panchina: la conquista migliore per andare fino in fondo, al passo successivo. Il ritorno in campo. L’ultimo step che, quando avverrà, farà esplodere tutti di gioia.
Dietro la riabilitazione, ci sono tanti tipi di terapie: una è chiamata riflessologia plantare e agisce sui muscoli e l’ipertono che talvolta può venire dopo un lungo periodo di stasi. La riflessologia plantare sarebbe una stimolazione manuale che stuzzica i centri nervosi del corpo attraverso i piedi: sensibilità. Ogni punto della pianta corrisponde a una parte del corpo. Ecco perché poi gran parte dello stress parte dalle nostre gambe. Vale per Spinazzola ma anche per le persone che non svolgono agonismo.
Nel caso del terzino è stata molto importante perchè – una volta terminata l’operazione – gli ha permesso di riprendere confidenza con il piede ma soprattutto con la gamba interessata: è tutta questione di incastri e sensibilità. Per la parte mentale, poi, è servito un supporto non psicologico ma fattuale: il mental coach ha provato a togliere dalla testa di Spinazzola ogni tipo di paura e paranoia.
In questo è stato bravo anche Mourinho: “Mi ha tartassato per cercare di avermi in panchina. Ora sono pronto – ha dichiarato a Il Romanista – ma prima non potevo entrare allo stadio neanche in borghese. Mi faceva troppo male“. Il corpo è l’abito della nostra anima: una riabilitazione corretta serve a cucire il vestito migliore per ogni nostra esigenza. Il campo è la passerella: top model Spinazzola prepara la sua sfilata.
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