Lippi ha rivelato, in un’intervista, un clamoroso retroscena che lo ha visto vicino al ritorno in Serie A.
Subito dopo la clamorosa sconfitta dell’Italia di Roberto Mancini nel play-off per i Mondiali in Qatar, si sono fatti diversi nomi per la Nazionale in caso di dimissioni del commissario tecnico. Così, per l’ennesima volta, è tornato in auge il nome di Marcello Lippi. Per lui, prima dell’annuncio della permanenza di Mancini, si prospettava un ruolo da direttore tecnico, mentre la panchina sarebbe stata affidata a Fabio Cannavaro.
Lippi, che ieri ha compiuto 74 anni, è tornato ai microfoni in occasione della trasmissione di Pierluigi Pardo su Dazn, affrontando diversi temi. Ha parlato della Juventus, della scelta che il club ha compiuto non rinnovando il contratto di Paulo Dybala e dei successi che da allenatore si sta regalando un suo fedelissimo in bianconero, Antonio Conte. Non solo Nazionale e Juventus, però. Lippi ha infatti rivelato un clamoroso retroscena che lo ha visto vicino al ritorno nel campionato italiano, in una big di Serie A.
Lippi, a pranzo con una rivale della Juventus
L’ultimo titolo in Italia, per Lippi, è stato il quinto scudetto con quella che è diventata la sua squadra del cuore, nella stagione 2002-03. Dopo le due parentesi con l’Italia per i Mondiali del 2006 e del 2010, l’allenatore ha invece scelto l’Oriente: prima il Guangzhou Evergrande (con tanti successi) e poi la Cina.
Nel 2012, però, è stato anche vicino al ritorno in Serie A. Con Adriano Galliani, infatti, c’è sempre stato un ottimo rapporto: “È un amico fraterno”, ha confessato lo storico dirigente del Milan. E con Berlusconi, ovviamente, il tentativo di portare Lippi a Milano è stato fatto. Lo stesso allenatore ha confermato: “Sono stato a pranzo ad Arcore”. Al Milan ha ammesso di essere stato vicino almeno altre due volte, senza mai però concedersi il tradimento alla Juventus. “Ero alla Juventus, e quando sei alla Juventus è difficile andare da un’altra parte”. Il pranzo non ha sortito gli effetti sperati dalla società rossonera, ma resta un retroscena che stupisce per quanto avrebbe potuto incidere sugli ultimi anni del calcio nostrano.