Ibrahimovic-Milan, gli infortuni sono la discriminante per il futuro: rinnovo che balla sull’incertezza. La cronologia delle sventure.
Ibrahimovic e il Milan, un matrimonio da favola ma manca ancora il lieto fine: happy ending che potrebbe arrivare con un rinnovo oppure con un ritiro e l’ingresso nel parco dirigenti. I colori rossoneri dovrebbero ancora far parte della vita dello svedese: il centravanti vorrebbe ancora continuare a giocare, ma non sembra essere possibile.
O meglio: il campione è ancora combattuto. Ci sono, al momento, due variabili da tener presenti: una è la voglia di tornare in campo – e quella non manca mai – l’altra è la condizione precaria che accompagna l’attaccante da un po’ di tempo. Gli infortuni hanno scandito prepotentemente l’ultimo periodo di Ibra: dal 2020 al 2022 tantissimi stop. Calcolati sono 12, alcuni ripetuti più volte, senza contare il Covid: fastidi muscolari, dolori al polpaccio, ricadute, affaticamenti, irritazione del tendine d’Achille e chi più ne ha più ne metta.
Ibrahimovic, la lista degli infortuni: cosa potrebbe bloccare lo svedese
L’ultimo la settimana scorsa che poi si è acuito in questi giorni. Campanello d’allarme per i rossoneri che devono decidere. Maldini non vuole rinunciare a uno come Zlatan: resta da capire in quale veste perchè le incognite sono molteplici. Tutte dettate dalla condizione fisica: se lo svedese dimostra di potercela fare, Milanello lo accoglie a braccia aperte nello scacchiere di Pioli.
Altrimenti bisognerà trovare un degno sostituto. Scamacca resta in pole, Derby con i cugini nerazzurri, ma non è l’unico nome sul taccuino di Ricky Massara. Il futuro è da scrivere: va stabilito solo da quale parte apporre la firma di Ibra. Giocatore o dirigente, cambia tutto per non cambiare niente. Forse.