Il Milan resta in lotta per lo scudetto assieme a Napoli ed Inter, ma Pioli lamenta un danno subìto dalla sua squadra rispetto ai nerazzurri nella gestione del calendario
E’ una lotta appassionante quella per lo scudetto 2021-22 fra le due milanesi ed il Napoli, come quando nel motociclismo tre piloti sono uno in scia all’altro negli ultimi giri di gara. E proprio per questo, l’impressione è che alla fine a decidere saranno i dettagli, motivo per cui ognuno prova a stuzzicare gli altri nel tentativo di avvantaggiarsi.
E’ il caso, ad esempio, del Milan e del suo allenatore Stefano Pioli che già alla vigilia di Milan-Bologna di lunedì scorso aveva espresso il desiderio che, almeno per le ultime giornate, le contendenti al titolo potessero giocare tutte lo stesso giorno e magari alla stessa ora, onde evitare vantaggi o svantaggi, anche solo psicologici. Ma l’allenatore emiliano non è stato accontentato e l’Inter si è trovata a giocare prima dei rossoneri anche in questo fine settimana.
Una situazione che si ripete dall’inizio del girone di ritorno, nel quale i campioni d’Italia in carica si ritroveranno (almeno fino alla giornata numero 33, l’ultima di cui si conoscono già date ed orari) a scendere in campo prima dei rivali cittadini ben 9 volte su 13 e ben 5 negli ultimi 6 turni. Un dato che stizzisce ulteriormente l’ambiente milanista, consapevole di affrontare sempre le partite con la pressione di dover vincere a tutti i costi, specie se l’Inter ha portato a casa i 3 punti.
Il Milan, in sostanza, teme che se i nerazzurri dovessero infilare una serie di successi a raffica come accaduto in autunno-inizio inverno, la squadra di Pioli, che è una delle più giovani del campionato, potrebbe iniziare a soffrire una tensione che rischierebbe di bloccare testa e gambe dei calciatori e farli inciampare anche in appuntamenti sulla carta più abbordabili, come peraltro già accaduto più volte in questa stagione. Ed anche in caso di mancato successo interista, il Milan ha spesso steccato la sua gara, vedi ko con lo Spezia del 17 gennaio.
A Milanello, però, probabilmente dimenticano che gli anni ottanta e novanta sono finiti, così come l’inizio dei duemila in cui le ultime giornate si disputavano con tutte le gare in contemporanea. E’ vero che lo spezzatino può essere penalizzante per chi gioca prima o dopo, ma è anche vero che, se la contemporaneità deve valere per la lotta scudetto, allora perché non dovrebbero avanzare la medesima proposta anche le società in lotta per gli altri traguardi? E che direbbero, a quel punto, le televisioni?
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