Totò Schillaci, il campione tra successi e criticità: l’ex attaccante vive alti e bassi, momento difficile in famiglia: cosa sta succedendo.
Totò Schillaci, dalle “Notti magiche” di Italia ’90 alla notte fonda degli ultimi tempi. Il campione non sta passando un momento facile: si è reinventato sul piccolo schermo con risultati incoraggianti, ma il successo non è tutto. Appesi gli scarpini al chiodo, cambia tutto.
La voglia resta la stessa, ma si modificano le opportunità e soprattutto il riscontro con il pubblico che va avanti: se prima il tuo nome veniva acclamato ogni momento, dopo l’addio al calcio quest’esigenza comincia a scemare. Diventi uno qualunque: Schillaci, forse, parte avvantaggiato perchè le imprese con l’Italia si scordano difficilmente, ma il richiamo dell’oblio non risparmia nessuno.
Totò Schillaci, dramma familiare: il cugino Maurizio sul lastrico
Ha picchiato duro suo cugino Maurizio, stesso cognome ma destino opposto: predestinato, piedi buoni e sorte avversa. Un brutto Infortunio si è messo di mezzo a una carriera promettente. L’avvio a 17 anni, poi la gavetta fino alla Lazio di Zeman: tanta Serie B con il Messina e non solo, poi l’infortunio.
Lo scafoide destro in necrosi, carriera finita anzitempo e incredulità. Nessuno poteva o riusciva a immaginare un epilogo simile, neppure lui che infatti ha preso questa fine come un segno e si è lasciato trascinare: oggi vive sotto la soglia di povertà.
Dormire in una Panda e sperare di passare a domani, questi gli obiettivi di Maurizio che nel tempo almeno ha trovato un alloggio decente in una casa di conoscenti: paga un affitto irrisorio, quasi simbolico. Un simbolo resta anche lui per gli incontri che ha fatto e la tecnica che non svanisce mai. Ora la storia è cambiata: “Chi vuoi che mi prenda a 60 anni? – dice – ho solo giocato a pallone. Finché giochi tutti ti amano, poi si scordano di te“. Parole amare di cui Maurizio sta scontando un conto salato. L’importante è che non diventi amaro più del dovuto.