Scalvini è stato elogiato da Gasperini prima del quarto di Europa League contro il Lipsia. Le statistiche fanno sorridere anche l’allenatore della Nazionale.
Giorgio Scalvini è una delle sorprese della stagione in Serie A, un’altra di quelle targate Gian Piero Gasperini. Con l’Atalanta il giovane azzurrino ha iniziato l’annata giocando soprattutto in Primavera, restando in panchina con la prima squadra. Dati i tanti impegni della Dea, in alcuni frangenti il numero 42 è riuscito però a trovare spazio.
Il classe 2003 si è dimostrato capace di ricoprire sia il settore di centrosinistra che quello di centrodestra nella difesa a tre bergamasca. Una zona di campo fondamentale per le tattiche di squadra, in cui negli anni si sono distinti, sia in campionato che in competizioni europee, elementi come José Luis Palomino e Rafael Toloi. Un ruolo che per l’allenatore richiede forza fisica per reggere l’uno contro uno, ma anche per spingersi in avanti, buttarsi tra le linee ed offrire nuove tracce.
Alla sua età, i margini di miglioramento possono esserci in tutti i campi – ammesso che vi sia la voglia – osservando e cercando con carattere di inserirsi in un sistema complesso come quello dell’Atalanta, indecifrabile per moltissime avversarie. Dal punto di vista temperamentale, i 383 minuti giocati in Serie A da settembre possono essere considerati un’investitura.
Domenica, per la prima volta, il 18enne di Chiari ha giocato tutti i 90 minuti in una partita, contro il Napoli. “È un crack sotto certi aspetti“, ha detto Gasperini in conferenza stampa. E domani potrebbe essere il giorno dell’esordio in Europa League, contro il Lipsia. Una partita che richiede coraggio, ma anche precisione negli interventi e nelle marcature. L’allenatore ha infatti subito posto l’accento sul suo errore contro il Napoli, in occasione di uno dei gol.
In Serie A soffre ancora quando porta il pressing, che si rivela vincente solo una volta su tre per lui. Però, nella difesa nerazzurra, Scalvini riesce a destreggiarsi col giusto margine di rischio anche nella fase di inizio azione. Il rendimento nei passaggi medi, spesso anche in verticale, va a buon fine per l’80% dei casi. I duelli aerei, inoltre, dall’alto dei suoi 194 cm, finiscono due volte su tre in suo favore.
Roberto Mancini lo ha già convocato nell’ultimo stage per la Nazionale, a gennaio. D’altronde è tra i pochi italiani che hanno un certo impiego in campionato e lavorano costantemente in prima squadra. Un suo eventuale esordio domani sarebbe tutto da vedere, per studiarne ancora di più pregi e difetti. Cullato però dall’Atalanta, uno degli ambienti migliori per i giovani in Italia, si può essere quasi certi del fatto che quella di domani sarebbe solo una tappa verso quella carriera importante che per lui si augura Gasperini.
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