Ibrahimovic, che rischio: il Milan trema, cosa ha fatto lo svedese

Ibrahimovic una furia dopo lo 0-0 con il Bologna, neanche il suo ingresso si è rivelato risolutore: la rabbia dello svedese costa cara.

Ibrahimovic come un leone in gabbia: San Siro lo gasa ma non basta. Il ritorno dello svedese alla Scala del Calcio da subentrato non coincide con una vittoria, anzi aumentano i rimpianti. Uno 0-0 che lascia l’amaro in bocca e agevola le inseguitrici, adesso – per un finale di stagione all’altezza – serviranno gli uomini migliori e in forma: vietato sbagliare diventa la parola d’ordine.

Ibrahimovic Milan
Ibrahimovic rischia grosso, cosa è successo (LaPresse)

Forse, però, Ibrahimovic un po’ oltre ci è già andato. Lo svedese protagonista di un episodio spiacevole nel finale di partita che incattivisce un’atmosfera già tesa, con il rischio di conseguenze disciplinari non da poco, qualora i fatti dovessero essere appurati. Il campione rossonero se la prende apertamente con Livio Marinelli. L’attacco – tutt’altro che velato – non è passato inosservato agli occhi del Direttore di gara e neppure a quelli dei corrispondenti di DAZN che hanno riproposto la scena in tutte le salse.

Ibrahimovic a rischio: cosa ha fatto lo svedese, Milan in allerta

Milan Ibrahimovic
Lo svedese furioso con l’arbitro Marinelli (LaPresse)

L’arbitro assegna 8 minuti di recupero, ne passano due: il portiere del Bologna Skorupski procede al rinvio, ci mette più del dovuto. A questo punto Ibrahimovic non ci sta: inizia a fare degli applausi ironici reiterati all’arbitro, più passano i secondi e più rincara la dose. Poi mima con il labiale: “Vai, vai, complimenti” con tanto di smorfia finale. Marinelli resta di sasso. Una vera e propria istigazione.

Ora resta da stabilire se ci possono essere gli estremi per la squalifica oppure no: se l’arbitro non torna sull’accaduto, anche nel verbale post-partita, il Milan tira un sospiro di sollievo. Altrimenti si dovrà rimettere al verdetto del Giudice Sportivo: l’atteggiamento è inequivocabile, occorre solo capire se bollarlo con l’etichetta di frustrazione o provocazione. La situazione cambia sensibilmente: una può essere tralasciata, l’altra no. Inutile sottolineare cosa spera il Milan.

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