Leonardo Bonucci si è raccontato in una lunga intervista al “The Athletic”: i retroscena di mercato e l’addio di Cristiano Ronaldo.
La scorsa estate sul tetto d’Europa, questa primavera la fine di un’era. Leonardo Bonucci ha vissuto mesi importanti con la maglia della Nazionale, ma a spuntarla per Qatar ha avuto la meglio il suo ex compagno di squadra: Cristiano Ronaldo.
Il difensore della Nazionale non ha giocato contro la Macedonia del Nord a causa di problemi fisici, ma sarebbe potuto scendere in campo contro il Portogallo. Tuttavia, l’occasione è stata fallita e come nel 2018, l’Italia non potrà partecipare al Mondiale. Bonucci guarda avanti. Sarà ancora leader della Nazionale, nonostante Chiellini presto lascerà l’Azzurro e più in generale il calcio.
Intanto, in un’intervista a “The Athletic”, il difensore bianconero ha voluto raccontare alcuni retroscena inediti di mercato, compreso l’addio di Cristiano Ronaldo che ha scosso il mondo Juve la scorsa estate.
Nell’intervista rilasciata alle pagine “The Athletic”, Leonardo Bonucci ripercorre l’incredibile cammino agli Europei toccando altri temi interessanti. Tra le tante dichiarazioni rilasciate al tabloid inglese, attirano la curiosità dei tifosi della Juventus quelle legate alla sua partenza sfiorata due volte.
Il classe ’87 ha confermato le indiscrezioni delle ultime sessioni di mercato che parlavano di un forte interesse del Manchester City: “Ho sempre avuto il sogno di allenato da Pep Guardiola. Nel 2016 è stato il momento in cui siamo stati più vicini. Mancavano solo pochi dettagli per la chiusura della trattativa, ma alla fine la Juventus decise di non vendermi”.
Non è stata però l’unica volta in cui il difensore bianconero avrebbe potuto trasferirsi in Inghilterra: “Anche l’anno scorso Guardiola mi voleva. Ci siamo sentiti al telefono ma stavolta gli dissi che la Juve era casa mia e qui mi sentivo felice. L’obiettivo era tornare a essere un simbolo di questa squadra, recuperando il tempo perso al Milan”.
Chi invece ha lasciato veramente Torino è stato Cristiano Ronaldo: “La sua presenza ha avuto una grande influenza sulla squadra. In un certo senso non ci ha aiutato perché alcuni giocatori pensavano che bastasse solo lui per vincere le partite. L’allenamento non era più intenso come prima, in generale mancava un po’ di umiltà e sacrificio per i compagni. In realtà anche il miglior giocatore al mondo ha bisogno del collettivo e Cristiano non faceva differenza in questo compromesso“.
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