Chelsea-Spartak, il Derby dell’alta finanza: perché i due club rischiano grosso

Chelsea-Spartak nel mirino. I due club rischiano grosso dopo il divampare del conflitto ucraino: i motivi che allarmano i tifosi.

Chelsea-Spartak, la sfida è aperta. Forse stavolta bisogna davvero avere paura, lo sanno i tifosi che sperano in un cambiamento e ne sono consapevoli i dirigenti che aspettano, invece, risposte. La novità è che il conflitto ucraino ha acceso i riflettori anche sul calcio e quelle che, fino a poche settimane fa, erano supposizioni ora si stanno lentamente trasformando in amare certezze.

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Chelsea Spartak Mosca, cosa rischiano le proprietà (ANSA)

Ha cominciato Abramovich, il Patron del Chelsea deve disfarsi rapidamente di ogni possedimento: colpa delle sanzioni che inghiottiscono gli oligarchi russi. Johnson – Primo Ministro britannico – era stato chiaro: “L’unico modo è arginare i contatti con la Russia e Putin”.

Chelsea-Spartak, cosa rischiano i due club: perchè la proprietà delle squadre è un problema

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Le due compagini rischiano grosso (ANSA)

Gli uomini vicino a lui, ora, rischiano grosso: nella fattispecie Roman Abramovich vede la confisca dei beni, tra cui il club di Stamford Bridge, come unico scenario possibile dopo che alcuni tentativi di vendita sono falliti senza possibilità di ripresa. Il club, intanto, ha tutto bloccato: dal mercato al merchandising. Significa che l’autonomia economica, presto, potrebbe diventare un lusso.

Stesso discorso, anche leggermente più potenziato per lo Spartak Mosca che, grazie a Leonid Fedun, sta passando – per usare un eufemismo – un brutto quarto d’ora. L’uomo rischia la confisca dei beni per via delle sanzioni, ma anche a causa di una serie di mosse avventate che coinvolgono la finanza e non solo.

L’arte oratoria di Fedun, stavolta, potrebbe non bastare: “Non disperate”, ha detto ai tifosi, ma a Mosca già immaginano il peggio. Si ipotizza una perdita del 99% del capitale dell’uomo, le sirene suonano in maniera costante. Quelli che erano campanelli d’allarme sono diventati veri e propri squilli di tromba e la melodia non piace a nessuno.

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