Sandro Mazzola commenta l'eliminazione azzurra - LaPresse
Ex bandiera dell’Inter e della Nazionale italiana, Sandro Mazzola ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday a poche ore dalla clamorosa eliminazione azzurra di Palermo. Una pagina nera del nostro calcio, che ha inevitabilmente riportato alla memoria le brutte figure fatte in passato con la Corea del Nord e la Svezia.
Sandro Mazzola, la partita persa contro la Macedonia è uno dei punti più bassi del nostro movimento. A mente fredda che idea si è fatto della partita di Palermo e dell’incredibile crollo del gruppo che aveva vinto l’Europeo?
“Non me lo sarei mai aspettato. Dopo la partita mi sono chiesto come è potuto capitare, ma non sono riuscito a trovare dei motivi logici. Ancora adesso ci penso e non lo so. Sono spesso in giro e la gente mi ferma. Lo ha fatto anche stamattina quando sono andato a prendere i giornali. Io di solito sono uno che parla, ma questa volta non so proprio cosa dire“.
Lei era in campo con la Corea e ha assistito anche al fallimento di Ventura. Quale delle tre eliminazioni brucia di più?
“Tutte e tre sono dolorose, ma forse quella con la Corea brucia di più perché ero anch’io in campo“.
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Le polemiche hanno coinvolto tutti. Si è parlato molto di un sistema da rifondare, di una federazione lasciata sola dai club. Al netto di tutto questo, non bastava forse chiamare un giocatore capace di metterla dentro?
“Sono assolutamente d’accordo. Succede spesso che ci sono partite dove c’è una squadra che domina e l’altra che si difende, resiste, non tira mai in porta e poi trova una giocata, fa gol e vince“.
Scamacca in tribuna e Balotelli a casa. Secondo lei Mancini in questo ha sbagliato? In fin dei conti non abbiamo altri giocatori con quelle caratteristiche…
“Io Balotelli lo chiamerei sempre. Però bisogna essere lì, vivere le emozioni, i momenti della vigilia e dei giorni prima per capire perché si fanno certe scelte e perché alcuni giocatori vengono esclusi“.
Le dimissioni di Mancini sembrano dietro l’angolo. Chi vedrebbe bene sulla panchina azzurra?
“Non saprei, difficile rispondere in questo momento. Vediamo che nomi vengono fuori“.
In che modo dovrebbe ripartire la Federazione?
“Secondo me la federazione dovrebbe ringiovanirsi. Nel senso che dovrebbe inventare qualcosa di nuovo per fare in modo che tutti i giocatori, anche quelli di altre categorie, sentano di più la Federazione. C’è poco attaccamento alla maglia“.
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