Ibrahimovic, che messaggio al Milan: la frase su Ronaldo accende i tifosi

Il messaggio di Zlatan Ibrahimovic al Milan non è certo passato inosservato. Cosa ha detto lo svedese sul suo futuro

Zlatan Ibrahimovic ha accettato un’ultima stagione al Milan. La sua “Last Dance”, prima di un presumibile futuro nella dirigenza rossonera. L’anno prossimo dovrebbe dunque chiudersi la storia di un campione senza più niente da dimostrare. Il suo viaggio iniziato alla periferia di Malmoe l’ha portato a diventare il miglior cannoniere della nazionale svedese e conquistare campionati in Olanda, Italia, Spagna e Francia.

Ibrahimovic, il messaggio sul futuro scuote il Milan: "Sono il migliore, ma..."
Ibrahimovic, il messaggio sul futuro scuote il Milan: “Sono il migliore, ma…” (Lapresse)

Il Milan è la squadra che per certi versi lo rappresenta di più. Qui ha scelto di tornare nel 2020 a otto anni dall’ultima partita in rossonero. Gli anni passano, il fisico non è più quello di allora. Ma, come ci ha spiegato l’ex amministratore delegato Adriano Galliani, non bisogna giocare sempre 90 minuti per essere decisivo. Mi ricordo di Altafini che dopo il Milan andò a Napoli e poi nella Juve in tarda età per allora. Entrava negli ultimi 10-15 minuti e risolveva le partita – ha spiegato -. Ibra può dare ancora molto, come qualità più che come quantità di tempo trascorso in campo”.

Il Milan, ha detto Ibrahimovic in un’intervista per il sito della UEFA in occasione della sua visita a Maranello insieme ai piloti di Formula 1 della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz, “mi ha dato la felicità. Penso di aver trascorso più anni qui che in tutti i club che ho rappresentato”.

Il suo futuro racconta, va ancora scritto. Non vuole fermarsi prima del dovuto, e magari nutrire rimpianti quando ormai sarebbe troppo tardi per rimediare. “Giocherò finché non vedrò qualcuno più bravo di me, quindi vado avanti ancora” ha ribadito.

Ibrahimovic e il paragone con Ronaldo

Ibrahimovic e il paragone con Ronaldo
Ibrahimovic e il paragone con Ronaldo (Lapresse)

Il palmares di Ibrahimovic parla da solo. Ha vinto undici campionati e tre coppe nazionali con cinque squadre diverse (Ajax, Inter, Milan, PSG e Barcellona). In Europa, ha messo in bacheca una Europa League, una Supercoppa UEFA, una Coppa del Mondo per club.

Ma nell’intervista, Ibrahimovic ha confessato il suo debito di gratitudine verso il brasiliano Ronaldo. “Il Fenomeno”, ha detto, “è il migliore attaccante della storia per me. Ha fatto cose che non si erano mai viste e tutti avrebbero voluto fare. Quando andavamo a giocare al parco con gli amici, cercavamo tutti di imitarlo. Poi mi sono trovato ad affrontarlo da avversario e tutto quello è diventato reale”.

Oggi, spiega Ibrahimovic, “sono già il migliore”. Aggiungere altri trofei non gli farebbe alcuna differenza, ha ammesso. “E’ stato dimostrato – ha concluso – che il migliore, ovvero Ronaldo, non vince tutto“.

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