Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa a tre giorni dalla sfida contro la Macedonia, valida per la semifinale dei playoff Mondiali
Mancano solamente tre giorni dalla partita cruciale contro la Macedonia e Roberto Mancini ha affrontato numerosi temi nella consueta conferenza stampa che dà inizio alla settimana caldissima della nostra Nazionale. Gli azzurri si giocano il Mondiale in due partite.
Da Campioni d’Europa in carica, Immobile e compagni non potranno permettersi ulteriori passi falsi. Quanto visto nelle gare di qualificazione dovrà essere presto dimenticato, se si vorrà evitare un’altra clamorosa debacle come quella del 2017 con Gian Piero Ventura.
Per l’Italia ci sarà prima lo scoglio Macedonia e poi una tra Turchia e Portogallo. I lusitani fanno più paura di tutti, specie per calciatori del calibro di Cristiano Ronaldo e Bruno Fernandes, ma Roberto Mancini non vuole sentire scuse e punta al Qatar.
In apertura di conferenza stampa, è stato chiesto a Mancini come mai non sia stata rinviata l’ultima giornata di Serie A e il tecnico non ha saputo rispondere, ribadendo che la squadra sarà concentrata cercando di fare il massimo nelle loro potenzialità.
Nell’elenco dei convocati non è apparso Federico Bernardeschi, pupillo dell’allenatore della Nazionale e vincitore dell’Europeo in estate. Mancini ha così motivato la sua scelta: “Non stava benissimo e quindi l’ho dovuto lasciare fuori, è uno dei pochi casi dato che ho cercato di mantenere la base dell’estate”.
Il commissario tecnico ha poi chiarito l’obiettivo: “Vogliamo vincere il Mondiale e per farlo dobbiamo vincere queste due partite. Ripeto, noi vogliamo andare al Mondiale per vincerlo”. Idee chiarissime da parte dell’ex attaccante, che ha così motivato l’ambiente già carico.
Meno chiare, invece, le idee sulla formazione che partirà titolare, Mancini ha dichiarato che saranno necessari i primi allenamenti di queste ore per comprendere meglio chi partirà dall’inizio. Ha sottolineato l’importanza di Insigne e Barella nonostante un periodo di calo e esaltato le condizioni di Scamacca e Berardi.
Infine anche un appunto su Mario Balotelli, tra gli assenti: “Ho voluto portare chi poteva essere più utile. Abbiamo un mezzo allenamento di domani pomeriggio, poi un allenamento di domenica. Non abbiamo tanto spazio per poter provare cose nuove”.
Poi ha concluso: “Perché Joao Pedro sì e Mario no? Non ci sono grandi motivazioni. Anche numericamente non potevo portarne un altro. Lasciare un giocatore a casa dispiace sempre, che si tratti di Balotelli, Bernardeschi o Calabria, ma ad esempio Joao Pedro può fare anche la seconda punta oltre che l’esterno d’attacco, le valutazioni sono state un po’ queste”.
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