Da Tammy Abraham a Roger Milla, quando l’esultanza vicino la bandierina del corner fa storia: quali sono le più celebri.
Il momento dell’esultanza dopo un gol è pura creatività. Sono tanti i giocatori che provano a lasciare il segno ed esser ricordati dai tifosi e appassionati per le proprie celebrazioni dopo una rete.
Sicuramente era questo lo scopo delgi atleti dello Stjarnan, che qualcuno ricorderà certamente. Ai primi anni del vecchio decennio, questo club islandese divenne virale per le esultanze strampalate che vedevano la partecipazione di quasi tutti i calciatori.
Celebre e memorabile è anche la danza di Tshabalala in Sud Africa nel 2010. O la danza di Roger Milla a Italia 90′. Proprio l’attaccante del Camerun utilizzò la bandierina per ballare, rendendo celebre un tipo di esultanza unica, irripetibile. Ci ha provato anche Tammy Abraham nel derby Roma-Lazio: il centravanti inglese ha stretto a sé la bandierina del corner e con aria imperiosa ha sfidato i tifosi in curva.
Abraham, Destro, Lukaku: le esultanze con la bandierina
Il bomber della Roma non è certo l’unico ad aver utilizzato in questo modo la bandierina. Sono tantissimi i calciatori che hanno utilizzato lo strumento per delimitare il campo da gioco a seguito di una marcatura. Se Abraham ha provato a farsi fotografare con la bandierina, in posa in stile imperatore, c’è chi invece è passato alla storia per strane e stravaganti celebrazioni. Come quella di Juary dell’Avellino. Era solito fare tre giri attorno all’asta del corner.
Oppure, se vogliamo tornare precipitosamente ai giorni nostri, Mattia Destro ha spesso danzato con la bandierina. E ancora, Tim Cahill – ex attaccante australiano – è diventato famoso per prendere a pugni la bandierina.
C’è addirittura chi la rompeva in tackle o con un calcione. E’ il caso di Antonio Cassano o Jamie Vardy. Gesto che ovviamente costa il cartellino giallo. O ancora, un altra recente esultanza memorabile, è quella di Lukaku che ha infilato la maglia sulla bandierina, straripandola dal terreno di gioco e portandola in alto, mostrandola a tutto lo stadio.