Roberto De Zerbi ha parlato della guerra in Ucraina: il commento del tecnico è l’emblema di un conflitto che miete ogni giorno centinaia di vittime.
De Zerbi è ancora alquanto scosso dalla guerra che sta colpendo l’Ucraina. L’allenatore dello Shakhtar Donetsk non potrà dimenticare facilmente quanto vissuto nei giorni iniziali del conflitto, poi la fuga verso l’Italia. Il tecnico ha raccontato alcuni aspetti del conflitto che lasciano senza parole.
Il tecnico ripercorre quei momenti tragici vissuti in Ucraina e si lascia andare ad un commento veramente forte. Le sue parole pesano e non poco, soprattutto perché arrivano da una persona che la guerra l’ha vista con i propri occhi. Nonostante il ritorno a casa la paura è ancora tanta: le parole di Roberto De Zerbi fanno riflettere.
De Zerbi e la confessione del tecnico
Roberto De Zerbi ha parlato nuovamente di quanto sta accadendo con la guerra in Ucraina. Il tecnico dello Shakhtar Donetsk ha rilasciato una intervista all’ex allenatore del Sassuolo. L’analisi è molto forte e ripercorre quei tragici momenti vissuti appena scoppiato il conflitto.
“Provo un grande senso di vuoto. Sto peggio di quando ero a Kiev sotto le bombe. Non avevamo scelta in quel caso: bisognava organizzare la fuga per noi e i giocatori, parlare con l’ambasciata. Qui non si può fare niente, possiamo soltanto guardare. Sentire chi è ancora là“, ha ricordato il mister ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
Fra gente in fuga e bombardamenti è stata una esperienza che De Zerbi non dimenticherà mai. “I benzinai avrebbero finito le scorte, mangiare e bere sarebbero finiti. Il rischio era stare 3 giorni in coda, come ha fatto Fonseca, sul pullman con cui è partito il giorno dopo. Siamo rimasti chiusi in hotel per quattro giorni, dormendo nel piano sottoterra. Eravamo un un centinaio di persone con i materassi in terra“, ha ricordato l’ex mister del Sassuolo.