Paul Pogba, periodo buio per il centrocampista che deve fronteggiare non solo la sconfitta in Champions ma anche una vera e propria aggressione.
Paul Pogba sta vivendo un periodo difficile. Il calcio c’entra, ma solo in parte, visto che l’attaccante sembrerebbe prossimo a lasciare il Manchester United: era quello che voleva, ma adesso conta la serenità e non sempre si trova (soltanto) cambiando squadra. Ancora non è dato sapere dove andrà, ma è risaputo che ha le valigie pronte.
Questo ha fatto scattare alcuni malviventi che nella serata di Martedì gli sono entrati in casa approfittando della gara contro l’Atletico con cui era alle prese. Tornato nella propria abitazione, Pogba si è reso conto della situazione. Come ha già raccontato, i figli piccoli (1 e 3 anni) non si sono fatti niente. Problemi più seri – e questo è emerso successivamente – per la tata. La donna di servizio, infatti, ha raccontato di essere stata minacciata. Anche qualche percosse.
Paul Pogba, che nottata: il centrocampista alle prese con una tentata rapina
Niente di allarmante, comunque. La donna non sembra essere in pericolo di vita, ma sono stati momenti molto difficili. Soprattutto nei riguardi dei bambini, rimasti traumatizzati: la tata non è da meno, ma essendo più grande riesce – per quanto possibile – ad andare avanti ma sono cose che segnano. Pogba l’ha etichettato come il “peggior dramma familiare” che ha vissuto. “Da padre – ha detto – non lo auguro a nessuno”. La tata, invece, si è presa qualche giorno di ferie dopo alcune cure all’ospedale.
Giusto qualche test, ma tutto rientrato: Pogba non dimentica. Ha chiesto aiuto a chiunque nelle indagini. Ciascuno può fare la differenza nella caccia ai malviventi. Situazione spiacevole che, dopo la tentata rapina, mette il calciatore in allerta. Adesso cambiare città (e squadra) diventa una priorità, anche se non assicura l’incolumità da questi sfortunati eventi.
