Messi è davvero la delusione del PSG? I dati che raccontano la verità

Leo Messi ha segnato appena due gol in campionato, ma i numeri raccontano una serie di cambiamenti rispetto a Barcellona per valutare la sua stagione finora al PSG

Leo Messi ha abituato a un tale livello di eccellenza per un periodo talmente lungo che le sue difficoltà di adattarsi all’identità del PSG fanno gridare al fallimento. Per alcuni, quelli che hanno sminuito la sua grandezza proprio in quanto non si era finora mai messo alla prova in una realtà di club diversa dal Barcellona, è un’occasione forse irripetibile di compiacersi. Ma cosa dicono i numeri del rendimento complessivo di Messi a Parigi?

Messi è davvero la delusione del PSG? I dati che raccontano la verità
Messi è davvero la delusione del PSG? I dati che raccontano la verità (Lapresse)

Non si può negare che stia segnando molto meno che a Barcellona. E molto meno non rende del tutto l’idea. Ha realizzato appena due reti, una miseria per un campione abituato ad andare sistematicamente in doppia cifra dal 2005-06 quando andò a segno 17 volte.

Come riportano i dati Opta, è la prima volta dal 2010-11, ovvero da quando l’agenzia specializzata ha iniziato a raccogliere questo tipo di dati, che Messi segna meno reti di quanto stimato in base al modello degli expected goals.

Secondo il modello, che considera la probabilità di andare in gol per ogni conclusione in base a fattori come la tipologia di conclusione, l’angolo o la distanza dalla porta, Messi avrebbe dovuto segnare 0,44 gol a partita, rigori esclusi. La sua media reale è solo di 0,23.

Perché la stagione di Messi è migliore di come appare

Perché la stagione di Messi è migliore di come appare
Perché la stagione di Messi è migliore di come appare (Lapresse)

Questo basta a giustificare l’immagine della Pulga come dell’anello debole del tridente del PSG? I numeri suggeriscono di no. Finora, infatti, l’argentino ha creato 2,7 chances a partita in tutte le competizioni. E ha fornito 3,01 passaggi chiave per mandare un compagno al tiro di media a partita: è il secondo dato più alto dal 2014-15.

La quota di expected assist, l’indicatore gemello degli expected goals che misura la probabilità di servire un assist, è di 0,43. Ovvero, Messi ha il 43% di mandare un compagno in gol ogni volta che scende in campo in campionato. Un anno fa, in un Barcellona certo in disarmo ma costruito intorno a lui, si fermava al 32%.

E’ il suo ruolo che sembra cambiato. Messi è meno finalizzatore, meno rifinitore, ma più coinvolto nel gioco. E’ secondo in termini di presenza sia nelle sequenze di passaggio che conducono a un tiro sia nelle altre, dal primo febbraio in poi.

Inoltre, se si guardano i dati in tutte le competizioni, Messi vanta più azioni che conducono a un tiro o a un gol di tutti al PSG. In queste azioni, secondo la categorizzazione de sito specializzato FB Ref, rientrano i tiri e le due azioni offensive immediatamente precedenti (valgono passaggi, dribbling, falli procurati).

In sostanza, paga l’essere molto meno appariscente sotto porta, e un certo squilibrio tattico nell’occupazione del campo emerso in maniera lampante contro il Real Madrid. Ma sotto la superficie di delusione per quello che avremmo immaginato e non è ancora successo, i numeri di Messi si scoprono migliori di quanto possa sembrare.

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