Ibrahimovic come Buffon: il rinnovo ha una clausola speciale

Ibrahimovic tratta con il Milan: rinnovare è una priorità, la deadline è il prossimo 30 Giugno. C’è una clausola speciale. I dettagli.

Che il Milan volesse ripartire da Ibrahimovic era chiaro, quel che ancora non si sapeva era quanto fosse disposta a spingersi perchè ciò accadesse. Ora è sicuro: i rossoneri non vogliono più aspettare. Lo svedese rientra – a pieno titolo – nella lista delle priorità: significa che, in un modo o nell’altro, il rinnovo dovrà esserci. Il come importa poco, nel senso che l’aspetto primario è che l’attaccante dopo quel 30 Giugno – deadline entro cui bisognerà trovare una quadra – vesta ancora rossonero.

Rinnovo Ibra
Ibrahimovic tratta con il Milan per il prolungamento (ANSA)

L’attaccante ha voglia e ha mercato, occorre capire se ha ancora il fisico. Pioli lo terrebbe anche per dieci minuti, mezz’ora al massimo, a partita. Bisogna vedere se sta bene allo svedese: essere adoperato con il contagocce, non perchè non occorre alla squadra, ma poiché conta dosare le energie per arrivare pronti agli appuntamenti.

Ibrahimovic come Buffon: clausola speciale nel rinnovo

Ibrahimovic contratto
Lo svedese pronto a valutare il rinnovo (ANSA)

Il Milan avrà sempre più impegni e resta l’incognita rispetto alla tenuta di Ibra che, comunque, le botte le prende. Gli infortuni sono all’ordine del giorno: il problema di convivere con gli acciacchi è che poi prendono anche la testa. E se comincia ad essere stanco mentalmente, allora, forse, è finita davvero. Questo Ibra lo sa meglio di chiunque altro: è talentoso, non sprovveduto. Perciò si allena, valuta, pondera prima di mettere quella firma.

Il Milan, dal canto proprio, per garantirgli un’ulteriore comfort zone si gioca la carta “libera uscita”: ovvero uno scenario secondario che coinvolgerebbe lo svedese al fianco di Maldini in qualità di dirigente rossonero. Dagli scarpini alla cravatta, sempre per il Diavolo: sa essere tentatore non a caso. Intanto l’attaccante si allena, testa, prova e valuta. Se c’è la fa, firma da calciatore. Altrimenti una scrivania a Milanello c’è sempre. Anzi, Casa Milan, che – non da oggi – è anche un po’ casa sua.

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