Il vergognoso striscione degli ultras del Verona purtroppo non è un caso isolato, esistono sia precedenti che riproposizioni odierne.
Lo striscione apparso a Verona alla vigilia del match contro il Napoli ha fatto il giro dell’Italia e non solo. Come ovvio che fosse ha destato sdegno e scandalo, ma a quanto pare non è un caso isolato. Non solo infatti esistono dei precedenti molto simili, ma anche delle riproposizioni, fino addirittura a casi di auto-citazionismo. Questo è quello che succede quando gli ultras vanno oltre i limiti della goliardia e lo sfottò diventa di pessimo gusto.
Il tifo da stadio viaggia spesso ai limiti dell’accettabile, poi capita che spesso e volentieri sconfini, a livelli più o meno tollerabili. Quando però è una cosa drammatica come la guerra a diventare il riferimento per la battuta o lo sfottò, non esistono attenuanti.
Nel fine settimana ha destato condanne unanimi lo striscione apparso a Verona ad opera degli ultras gialloblu, che indica le coordinate di Napoli per i missili del conflitto tra Russia e Ucraina. L’episodio ha fatto particolarmente scalpore, ma purtroppo non è un caso isolato.
Nel bene e nel male la storia si ripete, a volte c’è addirittura chi ci si mette d’impegno. Come per esempio gli ultras della Reggiana che per una loro scritta di tanti anni fa erano addirittura stati citati nel testo di una canzone. Nel 2005 usciva il brano chiamato Robespierre della band indie Offlaga Disco Pax, in cui un passaggio il leader Max Collini citava testualmente un episodio ben preciso: Una scritta degli ultras della Reggiana dopo il raid aereo americano su Tripoli negli anni Ottanta, diceva: “grazie Reagan, bombardaci Parma”.
La canzone ha fatto sì che la memoria storica di questo episodio si tramandasse nel tempo ed ecco che nei giorni scorsi è apparso un “revival” non richiesto di quella scritta. Stavolta però la sconveniente invocazione è indirizzata verso il presidente russo Putin. Come se non bastasse il tutto è apparso su un palazzo storico appena ritinteggiato, precisamente in via Bardi a Reggio Emilia. La firma che rivendica il gesto è “TQ” che sta per Teste Quadre, nomignolo storico dei reggiani.
Arrivarono invece fin dentro allo stadio alcuni striscioni condannabili dei milanisti nel corso della stagione 1990-91, i destinatari erano ancora i napoletani. Il dente avvelenato dei tifosi rossoneri era dovuto al famigerato caso della monetina di Alemao che consentì ai partenopei di vincere lo scudetto ai danni proprio del Milan nella stagione precedente. Anche se questo ovviamente non giustifica la reazione. Quegli anni furono tristemente ricordati anche per la Guerra del Golfo, che “ispirò” gli ultras del Milan con uscite deprecabili quali: “Saddam tira su Napoli“, ma soprattutto “L’Iraq ha le armi chimiche, l’Italia ha Napoli“.
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