Alexis Sanchez va ancora a segno nel finale e salva l’Inter: eroe nerazzurro, ma perché resterà immortale per il Cile.
Se l’Inter ha già conquistato un trofeo in questa stagione è grazie ad Alexis Sanchez. E se l’Inter è in corsa per lo scudetto, forse, è ancora grazie al Nino Maravilla.
Il campione cileno continua ad essere un dodicesimo-tredicesimo uomo, anche sotto la guida Inzaghi. Eppure, nei momenti di difficoltà, l’attaccante sudamericano brilla e trascina i suoi compagni, come è accaduto in Supercoppa contro la Juventus o contro il Torino per la 29a giornata di Serie A. Il suo gol del pareggio allo scadere contro i granata tiene i nerazzurri agganciati alla corsa scudetto e rende meno amara la prestazione deludente all’Olimpico di Torino.
Per Sanchez è il settimo sigillo stagionale: ha segnato in ogni competizione e solo una volta nel primo tempo. E’ l’uomo del finale. E l’uomo immortale, per il suo Cile.
Sanchez, perché in Cile lo ricorderanno per sempre
Nato a Tocopilla il 19 dicembre 1988, l’attaccante dell’Inter ha cominciato a farsi notare quando è sbarcato in Italia, scoperto dall’Udinese. In Friuli diventa Nino Maravilla, una seconda punta brillante, agile nell’uno contro uno e con un ottimo fiuto del gol. Sarà ceduto al Barcellona e al suo terzo anno in Catalogna diventa fondamentale. Poi inizia il suo viaggio in Premier con l’Arsenal prima e il Manchester United poi.
Il Nino è poco Maravilla e molto deludente. Anche con l’Inter, in questi ultimi tre anni, ha trovato poco spazio e pochi gol. Ma in questa stagione si sta ritagliando uno spazio importante e può essere che nel finale Sanchez riesca a ribaltare le gerarchie studiate da Simone Inzaghi.
Intanto, se per i supporter nerazzurri resterà uno dei tanti calciatori passati per Milano, Alexis è diventato immortale in Cile. Infatti, nel 2013 il sindaco della sua città natale ha intitolato una strada a Sanchez “per aver resto lustro al nome di Tocopilla“.