Ruslan Malinovskyi segna e trascina l’Atalanta in Europa League. Il gol dell’Ucraino ha mille significati: l’esultanza commovente.
Ruslan Malinovskyi segna e scaccia i pensieri: anche contro il Bayer Leverkusen l’ucraino gonfia la rete e sgonfia l’anima dalla tristezza per qualche attimo. Quello che sta succedendo in Ucraina lo tiene sveglio la notte, ma poi durante il giorno solo Atalanta. Dovere, disciplina e abnegazione.
Gasperini ha chiesto al ragazzo se se la sentisse di giocare: la risposta è stata sì. Così sarà sempre: la guerra non distoglie il calciatore dai propri oneri. L’onore è quello di lasciare il segno e passare un messaggio. Esultanza particolare in tutti e due i gol di Europa League: il primo con esultanza e maglietta “Stop war”. Il secondo, se possibile, ancor più commovente.
Oltre la rete anche l’assist. Non c’è niente da fare. O tutto o niente e Malinovskyi ha scelto la prima ipotesi: onnipresente. Perentorio. Pronto. Come i suoi compaesani che di sfide ne stanno vincendo altre a colpi di mortaio e resistenza: il cuore al fronte e i piedi sul campo, da una parte le battaglie, dall’altra la guerra.
Soldati si diventa, purtroppo. Calciatori si nasce. Malinovskyi ha scelto quest’ultima strada che gli ha cambiato – e probabilmente salvato – la vita. Per questo in quelle braccia al cielo c’è la speranza che non muore mai: di un popolo che aspetta, con il fiato sospeso, il fischio finale di un conflitto che non si sa come sia nato ma deve finire quanto prima.
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