Una frase di Theo Hernandez su Pioli ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi del Milan. La confessione del terzino rossonero
Theo Hernandez, terzino sinistro del Milan che interprete la moderna e fluida visione del ruolo, è cresciuto osservando Paolo Maldini. Ovvero, l’uomo che ha iniziato a cambiare l’immagine del terzino sinistro avviando l’evoluzione che oggi il francese rappresenta. Oggi Hernandez può vedere il suo idolo tutti i giorni, Maldini è un dirigente del Milan molto presente nelle sessioni di allenamento della squadra.
“Abbiamo un rapporto molto stretto, fin dalla prima volta che ci siamo visti – ha raccontato a The Athletic, una delle più prestigiose testate digitali che si occupano di calcio al mondo -. Mi disse che ero un ottimo giocatore ma allo stesso tempo che dovevo lavorare duro. E’ grazie a lui se sono diventato il giocatore che sono. E’ un onore avere Maldini, per tanto tempo il miglior terzino al mondo, qui con noi”.
Hernandez, campione del mondo insieme a suo fratello nel 2018 con la maglia della Francia, è consapevole della direzione che sta assumendo il calcio negli ultimi anni. I terzini spingono sempre più, partecipano all’azione offensiva con continuità. Gli esempi al vertice del calcio europeo non mancano, da Kimmich del Bayern Monaco ad Alexander-Arnold del Liverpool.
“Non saremo come Francesco Totti, Zinedine Zidane o Kaka – ha proseguito – ma io mi vedo un po’ come un playmaker. Mi piace aiutare la squadra, servire assist o segnare. Certo, il primo compito di chi gioca nella mia posizione resta quello di difendere. E su questo sto cercando di migliorare, giorno dopo giorno”.
Theo Hernandez si inserisce naturalmente nel calcio di Pioli. Il suo Milan è una squadra fluida, imprevedibile, un progetto tattico fra i più interessanti in Europa. Il tecnico ha spiegato a DAZN l’importanza del movimento di tutti i giocatori.
“Tutti i giocatori devono smarcarsi. Quando uno lo fa e si allontana, crea uno spazio che deve essere occupato – ha detto -. Non vale il concetto di ruolo ma quello di trovare gli spazi e poi andarli a coprire. Più lo fai più diventi imprevedibile”.
Per riuscirci servono giocatori intelligenti come Hernandez, che ha imparato non solo a sovrapporsi con continuità lungo la corsia. Sempre più spesso cerca di creare superiorità numerica sfruttando lo spazio di mezzo, il corridoio interno fra il centrale e il terzino avversario.
In questo modo toglie punti di riferimento e diventa doppiamente pericoloso per gli avversari. Uno sviluppo per il quale Theo Hernandez ha ringraziato il 56enne Stefano Pioli.
“Ho avuto tanti grandi allenatori ma penso che uno mi abbia cambiato la vita come giocatore e come persona, ed è Pioli” ha detto nel corso di un evento sponsorizzato da EA Sports. “Dal primo momento, mi ha dato la fiducia che mi serviva per estendere il mio gioco. Sono molto felice qui grazie a lui”.
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