Napoli sempre con il braccio del tennista. Quando ha la possibilità di dimostrare di essere una grande, perde sempre il confronto.
Milan 60, Inter 58, Napoli 57 e Juventus 53: questi sono i primi 4 posti della classifica dopo 28 giornate di Serie A. Mai come in questa stagione, il campionato si sta dimostrando entusiasmante ed equilibrato. A prescindere dall’ottima cavalcata della Juventus, che se dovesse mantenere questo ritmo ritorna in corsa per lo scudetto, le altre tre continuano a correre a più non posso.
Tra queste, c’è il Napoli di Luciano Spalletti che, per l’ennesimo anno, sta dimostrando di essere un “vorrei ma non posso”. Mazzarri, Benitez, Sarri, Ancelotti: tutti grandi allenatori che, quando si è trattato di affrontare il grande appuntamento, hanno fallito. Un manipoli di ottimi giocatori, tecnicamente molto validi ma dalla mentalità non vincente.
Napoli, guai per Spalletti
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Ebbene sì, se si va ad analizzare statisticamente parlando la partita di ieri sera, si evincono i soliti problemi del Napoli. Tanto possesso palla, poca precisione sotto porta e quel solito errore in difesa che lo punisce nel momento meno opportuno. La squadra di Mazzarri, nel 2013 perse l’occasione in casa contro la Sampdoria; quella di Benitez non è mai riuscita ad andare oltre il terzo posto. Brucia ancora il 2018 per Maurizio Sarri e quella pesante sconfitta a Firenze.
Insomma, troppi errori che si sono confermati anche ieri sera contro il Milan. D’altronde, quando una squadra ambisce a vincere lo scudetto, in un big match casalingo non centra la porta solo in 2 occasioni su 9. E invece, è quello che è successo ieri al Napoli di Spalletti, dimostrando ancora una volta di non avere il giusto carattere per reggere la pressione.
Escludendo Ancelotti e Gattuso dove si è vista una squadra molto spesso poco solida e con un gioco pessimo, con gli altri allenatori si è visto un Napoli avvincente, caparbio ma incapace di lottare fino alla fine. Una sorta di “tenta di gareggiar con i migliori ma non ha la forza”. Una frase che fa discutere ma che, forse, fa capire la vera dimensione di questa squadra.