Ritratto di Hansjorg Wyss, il multimiliardario svizzero con interessi in America e Asia che non conosce il calcio, ma ha tantissimi soldi per comparsi il Chelsea
La complicata vicenda che riguarda la cessione del Chelsea sta diventando estremamente interessante sotto molti punti di vista.
Da una parte c’è Roman Abramovich, pronto a cedere non solo al miglior offerente, ma anche al più presto. La richiesta del magnate russo è altissima: si parla di 4 miliardi di euro. Ma considerando che l’imprenditore vuole rientrare dei due miliardi investiti, la cifra giusta per la transazione potrebbe essere anche inferiore.
Al momento gli imprenditori che hanno espresso interesse sono quattro. Ma quello che avrebbe già intavolato una trattativa è lo svizzero Hansjorg Wyss, multimiliardario svizzero 86enne che a quanto pare non ha alcun interesse né passione nei confronti del calcio. Ma ha ottimi motivi per acquistare il Chelsea. Wyss, un ingegnere che ha fatto fortuna con la Synthes, società che ha prodotto apparecchi elettromedicali e diagnostici per oltre quarant’anni e che nel 2012 ha venduto a peso d’oro alla Johnson & Johnson. Il suo patrimonio personale è superiore ai cinque miliardi di dollari. Ma le sue possibilità sono enormi.
Gli interessi di Hansjorg Wyss, che ufficialmente è ‘in pensione’ da una decina di anni, sono essenzialmente filantropici. É un convinto fautore delle cause ambientaliste. Sostiene il WWF, ha donato consistenti capitali a numerose fondazioni in particolare per la conservazione degli Oceani. L’ultimo assegno che ha staccato era da 125 milioni di dollari: destinato all’istituto di biologia marina della facoltà di Harvard.
Wyss ha un socio: l’imprenditore americano Todd Boehly, proprietario della squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers e socio dei Los Angeles Lakers, un uomo che è in grado di investire fino a otto miliardi di dollari. Boehly usa lo sport come un gigantesco strumento di marketing: il calcio europeo è la sua prossima naturale destinazione.
Ma se le motivazioni di Boehly sono manageriali, quelle di Wyss non sono sportive. Il magnate svizzero ha confessato di non amare il calcio, di non conoscerne nemmeno le regole. Cauto, molto umile, Wyss di svizzero ha solo l’atteggiamento pubblico: estremamente schivo. La motivazione del magnate svizzero vuole ampliare ulteriormente le attività della sua fondazione, gestita dalla figlia Amy (51 anni) e che ha interessi sociali e anche politici. Il calcio per lui sarebbe una frontiera da conquistare a consapevolezza ambientale e sociale.
Wyss è un liberale convinto: non sopporta il regime di Putin, tanto meno i suoi alleati politici e industriali. Togliere il Chelsea ad Abramovich sarebbe per lui una conquista sociale.
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