Una vera e propria follia quella dell’ex calciatore della Serie A. Il bruttissimo insulto all’arbitro potrebbe costargli fino a 11 giornate di squalifica: ecco cos’è successo
Un insulto all’arbitro potrebbe costare carissimo ad un ex centrocampista della Serie A. Il direttore di gara, infatti, lo ha espulso poiché si è sentito dire la frase “figlio di pu****a”.
L’episodio è accaduto in Spagna, nel match della Liga disputatosi ieri tra Elche e Barcellona. I blaugrana sono riusciti a vincere solo nel finale (per 1-2), grazie ad un calcio di rigore trasformato da Memphis Depay.
Il protagonista discusso della partita, però, è stato Javier Pastore. L’ex centrocampista di Palermo e Roma, al minuto 88, è stato espulso dall’arbitro Hernandez. L’argentino, direttamente dalla panchina, ha protestato con veemenza dopo che il direttore di gara ha scelto di non concedere un calcio di rigore all’Elche.
Elche-Barcellona, Pastore all’arbitro: “Figlio di p…”
Secondo quanto riferito da Marca, il direttore di gara nel referto del match ha riportato chiaramente quanto successo in campo, sottolineando come la frase incriminata sia stata sentita dal quarto uomo.
L’insulto costerà carissimo a Pastore, visto che potrebbe essere squalificato dalle 4 alle 11 giornate. Il ‘Flaco’, alla prima stagione all’Elche dopo l’addio alla Roma, non sta lasciando il segno in Liga e fin qui ha collezionato solamente 12 presenze tra campionato e coppa.
Se la squalifica dovesse essere di 11 giornate, la sua stagione finirebbe con netto anticipo visto che al termine della Liga mancano 10 partite. Arrivato nelle provincia di Alicante per cercare di dare esperienza e qualità all’Elche, l’argentino ha però deluso le aspettative. Il suo contratto scadrà tra pochi mesi e questa potrebbe essere stata la sua ultima avventura in Europa.