Guerra Ucraina, la Serie A si mobilita: tutti i modi per portare aiuto

Si moltiplicano le iniziative da parte dei club e dei tifosi di Serie A per sostenere l’Ucraina dopo oltre una settimana di guerra

Non si ferma la guerra in Ucraina. Anzi il nono giorno dell’invasione si è aperto con un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la seconda più grande d’Europa, che ha fatto temere una seconda Chernobyl. La Russia ha intensificato gli attacchi, e stanno stringendo d’assedio la capitale Kiev. Anche a Mariupol ci sono 400 mila civili intrappolati senza cibo, acqua e riscaldamento. Per aiutare le popolazioni stremate dalla guerra, si mobilitano le squadre di Serie A.

Guerra Ucraina, la Serie A si mobilita: tifosi protagonisti per la pace
Guerra Ucraina, la Serie A si mobilita: tifosi protagonisti per la pace (Lapresse)

Il Napoli ha deciso di non indossare la maglia rossa con il volto di Maradona che era stata pensata per il big match contro il Napoli. La divisa speciale, ennesima di una stagione camaleontica sul piano delle divise, sarà invece venduta all’asta. Il ricavato andrà proprio alle popolazioni ucraine.

Da oggi fino a martedì 8 a La Spezia Save the Children ha organizzato una raccolta di donazioni per i bambini ucraini. La società ligure ha deciso inoltre che la metà dell’incasso della sfida contro il Cagliari di sabato 12 marzo andrà alla onlus che si occupa di difendere e aiutare i più piccoli.

La decisione nasce come modo per esprimere la propria vicinanza a Viktor Kovalenko, calciatore ucraino preoccupato per la famiglia che ancora vive a Cherson, dove è nato.

Guerra in Ucraina, la commovente iniziativa di Roma e Atalanta

Guerra in Ucraina, la commovente iniziativa di Roma e Atalanta
Guerra in Ucraina, la commovente iniziativa di Roma e Atalanta (Lapresse)

Roma e Atalanta, protagoniste di uno scontro interessante domani all’Olimpico, sono in prima fila sul piano della raccolta fondi. I giallorossi hanno già donato 2000 vestiti per neonati e 1000 per bambini.

Inoltre, contro i nerazzurri, i calciatori indosseranno una patch simbolica con il logo dell’UNHCR, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati, e un cuore con la bandiera dell’Ucraina. Le maglie indossate saranno poi messe all’asta, il ricavato andrà alla stessa organizzazione per sostenere i minori ucraini rifugiati.

Nell’Atalanta spiccano le iniziative di Ruslan Malinovskyi e di sua moglie Roksana Malinovska che gestisce il negozio “Atelier Mali” a Bergamo. Roksana ha già messo una raccolta di cibo e medicine in collaborazione con privati, farmacie e l’Associazione Zlaghoda.

Inoltre ha organizzato un’asta di maglie che si possono acquistare sul canale Ebay di “Chei de la coriera” (‘Quelli della corriera’, in bergamasco), ovvero un gruppo di tifosi che organizza le trasferte per seguire l’Atalanta.

Finora sono 15 le maglie in vendita: oltre alla 18 di Malinovskyi, ci sono la 88 di Pasalic, la 19 di Djimsiti, la 10 di Boga, la 28 di Demiral, la 14 di de Roon, la 9 di Muriel, la 59 di Miranchuk, la 91 di Zapata, la 1 di Musso, la 11 di Freuler, la 32 di Pessina, la 3 di Maehle, la 33 di Hateboer e la 77 di Zappacosta.

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