La FIFA sembra pronta a sanzioni più gravi di quelle annunciate contro la Russia per la guerra in Ucraina. Incerta la presenza ai Mondiali
Il mondo dello sport e del calcio si sta muovendo per rafforzare l’esclusione della Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Il Comitato Olimpico Internazionale, ad esempio, ha chiesto a tutti i rappresentanti delle nazioni parte del CIO di “non invitare atleti russi e bielorussi nelle competizioni sportive. E se non fosse possibile, di fare in modo che gareggino senza inno e bandiere“.
Anche la FIFA, che aveva stabilito per la Russia solo l’obbligo di giocare in campo neutro e senza l’inno nazionale, ha inasprito la sua posizione.
Si va, dunque, verso un blocco generalizzato simile a quanto visto in passato contro il Sudafrica durante l’apartheid e la Jugoslavia all’inizio degli anni Novanta, per lo scoppio della cosiddetta prima guerra dei Balcani. Proprio per questa decisione, gli jugoslavi furono esclusi dai campionati europei del 1992, al loro posto venne richiamata la Danimarca che a sorpresa finì per vincere il titolo in finale contro la Germania.
Ma rispetto a quei due casi, il blocco contro la Russia sarebbe diverso perché ai danni di Sudafrica e Jugoslavia c’erano risoluzioni dell’ONU che rendevano inevitabile il blocco sportivo verso le due nazioni.
Le due nazioni, infatti, erano stati sospesi dalle Nazioni Unite, dunque esclusi dalla comunità politica e diplomatica internazionale. Lo sport di fatto agì semplicemente di conseguenza.
Al momento, non siamo ancora arrivati al bando completo contro la Russia. La FIFA finora aveva soltanto stabilito che nessuna partita di calcio internazionale potrà essere disputata in Russia. Ma Polonia, Repubblica Ceca e Svezia si sono rifiutate di affrontare i russi nel playoff di qualificazione per i Mondiali del 2022, anche se il match si fosse giocato in campo neutro.
Ma la FIFA, in un comunicato congiunto con la UEFA, ha deciso di sospendere la Russia da tutte le competizioni fino a nuovo ordine. Dunque, se le cose non dovessero cambiare, anche dagli spareggi per i Mondiali del 2022.
La decisione vale anche per le formazioni russe di club impegnate nelle coppe europee, come si legge nella nota che comunica le misure aggiuntive decise dal Consiglio della FIFA e dal Comitato Esecutivo della UEFA.
Le due organizzazioni, spiega il comunicato, “hanno deciso oggi che tutte le squadre russe, nazionali e di club, siano sospese dalla partecipazione a tutte le competizioni FIFA e UEFA, fino a nuovo ordine (…). Il calcio è unito in questo e nella piena solidarietà con tutte le persone che stanno soffrendo in Ucraina. I presidenti delle due associazioni sperano che la situazione in Ucraina possa migliorare significativamente e rapidamente così che il calcio possa tornare un vettore di unità e pace tra le persone”.
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Per effetto di questa decisione, la Russia è sospesa anche dalla Nations League mentre lo Spartak Mosca viene escluso dall’Europa League. Di conseguenza il Lipsia, che avrebbe dovuto affrontare i russi negli ottavi, passerà ai quarti senza scendere in campo.
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La federazione russa, presieduta da un dirigente di Gazprom Neft, divisione petrolifera del colosso energetico russo che la UEFA ha deciso di cancellare come sponsor della Champions League, non ci sta. In un comunicato ha espresso il suo “totale disaccordo con la decisione di FIFA e UEFA” che, si legge, “avrà un effetto discriminatorio su un gran numero di atleti, allenatori, di club o nazionali“.
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