Conte e Tottenham, un sodalizio mai realmente convincente. Il salentino starebbe pensando a un clamoroso ritorno in Serie A. Intanto, c’è qualcuno che continua ad attaccarlo.
Il prestigioso successo contro il Manchester City sembrava aver scacciato la crisi del Tottenham che invece è nuovamente caduto pochi giorni dopo. La sconfitta contro il Burnley, la quarta nelle ultime cinque partite, ha lasciato il segno al punto tale da far pensare ad un divorzio anticipato di Antonio Conte dal club inglese.
L’ennesimo risultato negativo delle ultime settimane potrebbe compromettere la sua permanenza in panchina. Conte però non sta in disparte e prende una posizione ben precisa. Un grido d’allarme a soltanto pochi mesi dal suo arrivo in un momento molto complicato della squadra, sempre più indietro in classifica.
Ebbene sì, il futuro di Antonio Conte potrebbe essere lontano dall’Inghilterra nonostante il ricco contratto appena firmato col Tottenham. L’ex tecnico dell’Inter sta trovando più difficoltà del previsto a risollevare una squadra in evidente difficoltà da inizio stagione. Dalle sue ultime parole si evince chiaramente la sua frustrazione per come si sta evolvendo la sua avventura. Il 4 a 0 ottenuto contro il Leeds, ha dimostrato che il Tottenham non è continuo né dal punto di vista del gioco né dei risultati.
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A prescindere da ciò, c’è un ex giocatore dello United che è rimasto infastidito dalle dichiarazioni di Antonio Conte. Stiamo parlando di Ferdinand che, come riportato da ‘Il posticipo.it’ a BT Sport ha detto: “Non credo che dopo l’estate sara ancora lì. Lo dico rispetto a quello che ho visto sui giornali e soprattutto in considerazione dei calciatori che ha a disposizione. Penso che andrà tranquillamente così, dirà ‘guardate, non pensavo che la situazione fosse così complicata’ e non si farà problemi ad andare via“.
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Parole forti e che dovrebbero far riflettere la dirigenza del Tottenham. A prescindere dalla decisione che il club inglese prenderà, c’è da riflettere anche su un’altra cosa: dopo Pochettino, tutti gli allenatori hanno fallito. Dunque, forse la rivoluzione andrebbe fatta tra i calciatori e no nello staff tecnico.
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