Abraham, l’uomo della provvidenza giallorossa. Contro lo Spezia la risolve lui in extremis, ma i talenti dell’attaccante sono ben altri.
Le cuffie sempre nelle orecchie, lo sguardo sorridente, l’indole concentrata. Questo è Tammy Abraham: quello che sul pullman della squadra si siede sempre nelle file dietro, per non disturbare. L’eco della musica alta si sente anche fra i sedili accanto. La cuffia non basta ad attutire il volume. Così come è difficile mettere a freno il suo estro: alla Roma ci ha messo un po’ ad ingranare, ma ora è lui che detta la linea in attacco. Numero 9, prima c’era Edin Dzeko: paura, aspettative e speranze. Riposte in una gioventù – la sua – tutt’altro che bruciata.
Conosce Mourinho dai tempi del Chelsea, si capiscono a menadito. Anche contro lo Spezia, in una partita più faticosa che bella, è l’ex attaccante dei Blues a lasciare il segno. Su rigore, certo, ma non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Lo diceva De Gregori e continua a dirlo, qualcosa significherà: vuol dire che Tammy ci mette altro. Abnegazione, attaccamento e volontà. Mourinho lo vede e premia la predisposizione di un ragazzo che può dare ancora molto.
Abraham, dalla musica ai vestiti: le passioni del centravanti
Tanto ha dato nello spogliatoio: i suoi interessi hanno monopolizzato Trigoria. La musica R&B è di casa grazie all’attaccante. “Stimola la volontà di fare”, sottolinea. E allora a Trigoria diventa il nuovo mantra, poi ci sono i vestiti: la passione per l’abbigliamento è fonte primaria d’ispirazione. Le giacche eleganti, i completi d’avanguardia, poi ci sono i brand.
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Molti glieli regalano, ma altrettanti li compra lui. Al momento Abraham vanta più di 30 completi elaborati e adattati su misura a seconda delle esigenze: un vero è proprio “dandy” che consente ai giallorossi di essere avanti almeno in fatto di stile. Gioventù ed eleganza vanno a braccetto.
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Un altro tarlo del ragazzo sono le scarpe da ginnastica: ne ha una collezione particolarmente ampia. Luci e ombre di un attaccante in divenire, sicuramente bravo sotto porta, ma altrettanto interessante davanti allo specchio. Un attaccante in doppio petto affinché la stagione della Roma non prenda una brutta piega.
