Continuano le iniziative nel mondo del calcio che danno segnali chiari contro la guerra e l’iniziativa militare della Russia. L’annuncio della federazione polacca
Il calcio si mobilita contro la guerra in Ucraina e soprattutto contro la Russia, che ha avviato l’invasione militare. La UEFA ha spostato la finale della Champions League da San Pietroburgo a Parigi. E’ il segnale più forte ma non certo l’unico del cambiamento in atto.
Secondo quanto riporta la BBC, la UEFA starebbe valutando le modalità per interrompere il contratto di sponsorizzazione con Gazprom, colosso russo dell’energia tra i partner principali della Champions League. La Gazprom, proprietaria dello stadio di San Pietroburgo che avrebbe dovuto ospitare la finale, ha stretto legami molto forti con la UEFA.
Alexander Dyukov, CEO di Gazprom Neft, compagnia petrolifera sussidiaria della multinazionale del gas, è presidente della Federcalcio russa e siede pertanto nel board della UEFA.
Polonia, niente playoff con la Russia: l’annuncio
La Polonia avrebbe dovuto affrontare la Russia nel playoff di marzo per le qualificazioni ai Mondiali del Qatar. Considerata la decisione della UEFA di far giocare in campo neutro le gare casalinghe delle coppe europee alle squadre russe e ucraine, già si ipotizzava una simile soluzione per questa partita.
Ma il presidente della federazione polacca, Cezary Kulesza, ha annunciato su Twitter che la Polonia non scenderà in campo in ogni caso. “Questa è l’unica decisione corretta. Basta parole, bisogna agire” ha scritto.
Secondo quanto riferito dallo stesso Kulesza, la Polonia vorrebbe raggiungere un’intesa anche con Svezia e Repubblica Ceca, le nazionali impegnate nell’altra semifinale di questo playoff.
“E’ impensabile andare a giocare lì. Come appare qui e ora, oggi, non c’è assolutamente alcun desiderio di giocare una partita di calcio in Russia” diceva ieri il presidente della federcalcio svedese, Nilsson.
La reazione di Lewandowski e Piatek
“Non possiamo far finta che non stia succedendo niente” ha detto il capitano della nazionale Robert Lewandowski. Secondo il bomber del Bayern Monaco, quella presa dalla federazione in accordo con i calciatori è “la decisione giusta“.
“Non posso immaginare di giocare una partita contro la Russia mentre continua l’aggressione militare in Ucraina” ha dichiarato il bomber più prolifico di sempre con la maglia della nazionale. Anche se, naturalmente, ha tenuto a sottolineare che i calciatori russi non hanno alcuna responsabilità in quello che sta accadendo.
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Ma i calciatori della Polonia vogliono dare un segnale chiaro di sostegno all’Ucraina, nazione con cui ha co-organizzato peraltro l’edizione 2012 degli Europei.
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Altri membri della nazionale, come il centravanti della Fiorentina Krzysztof Piatek, hanno postato un identico messaggio sui social media per appoggiare la scelta. “Non è stata una decisione facile – hanno scritto – ma ci sono cose più importanti del calcio”.