Guerra in Ucraina, il conflitto di Kiev stravolge anche il calcio. Cambiano le formazioni sul campo: la decisione della Dinamo Mosca.
Guerra in Ucraina, non si fermano gli attacchi a Kiev. L’esercito russo imperversa sul suolo ucraino ormai da qualche giorno. La popolazione sotto attacco tiene botta, ma la guerra sembra sia appena cominciata. Anche se pochi giorni sembrano un’eternità. Questo ha cambiato, inevitabilmente, le priorità: lo sport si allinea.
La finale di Champions non si giocherà a San Pietroburgo ma a Parigi, mentre la Formula 1 cancella il GP di Sochi. Isolare la Russia resta l’imperativo, ma dalle parti di Putin succede anche altro. Se in Ucraina, per ovvie ragioni, il campionato è sospeso, a Mosca invece è tutto “normale”: si gioca, chissà con quale voglia, ma lo spettacolo deve andare avanti.
Nessuno, però, può dimenticare quello che sta succedendo fuori: gli attacchi a Kiev cambiano anche le formazioni. La Dinamo Mosca, impegnata nella Russian Premier League, non convoca due ucraini. La decisione è figlia di una situazione paradossale che sta avvenendo sul suolo ucraino ed è giusto correre ai ripari con ogni mezzo: Ivan Ordets e il vice allenatore Andreij Voronin restano fuori. Le scorie di un conflitto sanguinoso iniziano a vedersi anche altrove.
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Una sorta di botta e risposta colpo su colpo che comincia su strada e finisce sul campo (di calcio e di battaglia) nella speranza che si possa arrivare presto – in entrambi i casi – al triplice fischio. Il calcio resta un gioco, ma stavolta va di pari passo con la guerra e l’impressione è quella che di giocare non vada proprio a nessuno.
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