Electronic Arts annuncia un cambiamento destinato a segnare la fine di un’epoca per la serie di videogiochi FIFA, tra le più conosciute di sempre
Introdotto nel 1993, FIFA è probabilmente il videogioco di calcio più conosciuto e più venduto di sempre. Diventato via via più realistico dopo l’arrivo del principale concorrente, Pro Evolution Soccer, la serie di Electronic Arts ha spinto sul potere della licenza FIFA, sugli aggiornamenti delle rose e una grafica dettagliata.
Ma il futuro di un videogioco cult potrebbe cambiare completamente dopo trent’anni di storia. Le prossime edizioni potrebbero inglobare modalità di gioco superiori a quelle attuali, una spinta ancora più ampia verso il multiplayer.
Conseguenze di una prospettiva apparsa a lungo lontana, quasi irrealistica, e che invece potrebbe diventare reale. Electronic Arts, infatti, avrebbe in mente di interrompere la partnership con la FIFA alla fine dell’attuale accordo decennale che scade dopo i Mondiali del 2022.
FIFA, perché è un freno per il videogame
E’ il CEO della casa produttrice americana, Andrew Wilson, come riportato dalla testata specializzata nel mondo dei videogiochi VGC, a spiegare le ragioni della possibile rivoluzione.
“Abbiamo provato molte volte a far capire alla FIFA di cosa abbiamo bisogno per il futuro – ha detto -. Ma di base dalla FIFA otteniamo poco più di quattro lettere da mettere sulla copertina che ormai quasi nessuno vede più perché quasi tutti comprano il gioco in digitale”.
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Dal punto di vista del marketing, ha aggiunto, è evidente quanto la possibilità delle licenze ufficiali sia preziosa nell’anno in cui si disputano i Mondiali. Ma la Coppa del Mondo, ha sottolineato Wilson, si gioca ogni quattro anni. “E abbiamo altre 300 licenze che ci forniscono i contenuti sulla base dei quali i nostri giocatori interagiscono di più e più profondamente” ha aggiunto.
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Secondo Wilson, la partnership con la federazione mondiale del pallone sarebbe un freno alla creatività di Electronic Arts. “I nostri giocatori ci chiedono più modalità di gioco, anche oltre la partita 11 contro 11, ma è una lotta continua con la FIFA che ci blocca perché la nostra licenza copre solo certe categorie”.