Il sorprendente racconto di Darnaut Danjuma, la stella del Villarreal che preoccupa i tifosi della Juventus in vista della sfida di Champions League
E’ l’uomo in più del Villarreal. Ha segnato al Granada, nella Liga, la sua prima tripletta. Ha messo a segno due dei tre gol che hanno condannato l’Atalanta nell’ultima sfida del girone di Champions League e si prepara a fare lo stesso alla Juventus. E’ Darnaut Danjuma, attaccante olandese di origine nigeriana con un dribbling fulminante.
Il suo ruolo naturale è quello di ala sinistra, ma i suoi allenatori recenti, compreso Unai Emery al “Sottomarino Giallo”, l’hanno schierato anche da centravanti o da ala destra. Dunque, un profilo ideale per un calcio moderno che premia l’apertura mentale e la disponibilità a non essere inquadrati dentro rigide categorie.
La carriera di Danjuma
Danjuma, nato a Lagos, è emerso da una storia comune a tanti talenti per cui la fame non è solo metafora di ambizione. Certe notti, ha raccontato, ha perfino dormito in macchina perché la famiglia non aveva un altro posto dove andare.
Ma il calcio lo salva. In Olanda, il padre lo iscrive a una scuola calcio già da piccolissimo. A 11 anni, il piccolo Danjuma attira l’attenzione del settore giovanile di una delle grandi squadre della Eredivisie, il PSV Eindhoven. Sembra la realizzazione di un sogno, l’inizio di una grande storia d’amore.
Ma a sedici anni, momento in cui normalmente il club fa firmare i contratti da professionisti ai ragazzi delle giovanili, Danjuma non viene chiamato. Medita addirittura di lasciare il calcio ma ci ripensa e firma con il NEC. E’ il 2016, gioca la sua prima stagione da titolare in una squadra di seconda divisione: segna 13 gol in 30 partite. Stavolta sì, cambia tutto.
Passa prima al Bruges, dove non si trova benissimo, poi al Bournemouth in Premier League, dove non incide: zero gol, e retrocessione finale in Championship. La stagione successiva, il campionato 2020-21, si rivela il campionato della sua definitiva esplosione. I 17 gol in 35 partite gli aprono le porte del Villarreal e della Champions League.
L’arresto e l’accusa
Ma anche un calciatore di prima divisione, che sta esplorando i più prestigiosi orizzonti del calcio mondiale, è costretto a convivere con le conseguenze, reali o anche solo percepite, del razzismo.
In un’intervista al Sun concessa nel 2020, durante la sua esperienza al Bournemouth, ha confessato di essere stato arrestato prima del lockdown e ammanettato da agenti di polizia che l’hanno accusato di tentato omicidio. E non era nemmeno la prima volta che lo fermavano in Gran Bretagna. Una situazione che, spiegava al tabloid, secondo lui aveva a che fare con il colore della sua pelle.
L’arresto risale al 16 marzo 2020. “Stavo andando all’Hilton per mangiare qualcosa – ha raccontato – quando all’improvviso una macchina della polizia accosta e due agenti mi urlano di mettere le mani bene in vista“.
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Danjuma continua a chiedere spiegazioni, senza ottenere risposta. Gli agenti gli mettono le manette ai polsi mentre intorno si forma un capannello di persone che lo riconoscono e gli scattano foto. La rabbia di Danjuma arriva alle stelle. “Ho urlato ai poliziotti cose che non avrei dovuto dire” ha ammesso. Alla fine gli agenti lo liberano. Lo hanno scambiato per un altro. Non era lui il ragazzo che cercavano. Ma nessuno si è mai scusato con lui per l’errore.
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In quell’occasione Danjuma ha ammesso di non aver nemmeno denunciato gli agenti. “Ormai sono abituato a certe manifestazioni di razzismo” ha detto. “La polizia mi ferma regolarmente, solo perché sono nero e una macchina sportiva. Mi dicono che è solo un semplice un controllo, ma so che non è così“. La rassegnazione gli resta addosso, il suo riscatto lo firma in campo a suon di gol.