Fanno discutere le parole pronunciate in conferenza stampa da Pep Guardiola, il commento dell’allenatore è un fulmine a ciel sereno.
Pep Guardiola ha lasciato di stucco l’opinione pubblica inglese e non solo con una recente dichiarazione piuttosto sopra le righe. L’epiteto dell’allenatore del Manchester City nei riguardi della squadra rivale non poteva di certo passare inosservato.
Che Pep Guardiola sia un personaggio particolare nessuno lo ha mai messo in dubbio. L’inventore del Tiki-Taka ha fatto scuola negli ultimi anni e spesso si è reso protagonista di uscite piuttosto divertenti nelle conferenze stampa.
Recentemente infatti aveva strappato un sorriso a tutti quando alcuni giocatori del City erano stati sorpresi ubriachi in un pub. L’allenatore spagnolo in quell’occasione, alla domanda su quali provvedimenti fosse intenzionato a prendere, aveva sentenziato “Li multerò… perché dovevano invitarmi!“. Stavolta però è andato oltre.
Reduce dalla larga vittoria in Champions League da parte del suo Manchester City sul campo dello Sporting, Guardiola è tornato a parlare di Premier League. La situazione nella massima serie inglese vede il City saldamente al comando con ben 9 lunghezze di vantaggio sul Liverpool, sebbene i Reds abbiano però una gara in meno.
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La corsa verso il suo quarto titolo però è tutt’altro che semplice, a detta del tecnico. Abituato a ricevere molti complimenti, ha parlato di come lo status di “favorito”, non sia facilmente gestibile e che a volte anche le stagioni caratterizzate da un rendimento alto e costante possano non coincidere con delle vittorie. L’esempio più lampante è andato in scena nella passata edizione della Champions League. Il City lo scorso anno vinse tutte le partite, ne pareggiò una soltanto e poi però perse la finale.
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Vietato specchiarsi e sedersi sugli allori quindi. Il monito di Guardiola però passa anche per una curiosa e colorita considerazione sull’avversaria del Manchester City per la vittoria in Premier, ovvero il Liverpool di Jurgen Klopp, che l’allenatore spagnolo ha definito senza tanti mezzi termini “a pain in the ass“, detto ovviamente con la massima stima. Ci mancherebbe.
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