Per i quarti di finale di Coppa Italia, a San Siro scendono in campo Milan e Lazio. Giovanni Galli, ex portiere rossonero, parla in ESCLUSIVA a CalcioToday.it e analizza lo stato di forma delle formazioni di Stefano Pioli e Maurizio Sarri e il momento magico di Mike Maignan: protagonista assoluto, insieme a Olivier Giroud, dell’ultimo derby milanese.
Giovanni Galli, alla luce degli ultimi risultati ottenuti in campionato, come arrivano Milan e Lazio a questo quarto di finale di Coppa Italia?
“Vengono da due prestazioni importanti, il Milan nel derby e la Lazio dalla vittoria a Firenze. Sono squadre che giocano bene a calcio, propositive e con elementi di grande spessore. I rossoneri hanno dovuto affrontare diversi problemi a causa degli infortuni e del Covid ma non hanno mollato mai, ci hanno sempre creduto e il risultato del derby è la conferma. La Lazio piano piano sta assimilando il lavoro di Sarri, ha degli interpreti di gradissimo spessore e nel momento in cui riusciranno a metabolizzare gli schemi dell’allenatore credo che diventerà una squadra difficile da affrontare“.
A proposito di Sarri, ti aspettavi tutte queste difficoltà iniziali incontrate dal tecnico biancoceleste?
“È una cosa naturale. Come il suo gioco, ormai anche le difficoltà iniziali sono un suo marchio di fabbrica. La sua storia parla chiaro. Le difficoltà ci sono sempre state perché cambi il lavoro, il modo di interpretare la partita. Non è cosi facile abituare i giocatori a diventare padroni della partita dopo che magari hanno sempre interpretato la gara in base a ciò che fa l’avversario. Le difficoltà ci sono. In questo bisogna dar merito anche alla società che ha sempre supportato l’allenatore. Sarri piano piano ti entra dentro. Come è successo a noi del Milan con Sacchi. È una ‘malattia’ che piano piano ti prende e poi alla fine ti viene quasi tutto naturale e automatico, ma all’inizio c’è da soffrire“.
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Da ex portiere sei sorpreso da quello che sta facendo Mike Maignan? Molti tifosi ritengono che il Milan non abbia perso nulla nel vendere Donnarumma.
“Donnarumma è andato via a parametro zero, altrimenti il Milan ci avrebbe anche guadagnato sotto il profilo economico. Conoscevo già Maignan e quando è arrivato in italia ho sostenuto sin dall’inizio che non avrebbe avuto problemi, ma anche di non aspettarsi un altro Donnarumma. È un altro tipo di portiere rispetto a Gigio. Fisicamente, strutturalmente e atleticamente è un mostro, basta vedere l’agilità e la rapidità con cui si muove. L’unica cosa che gli manca è la tecnica. Però quella s’impara e in Italia abbiamo una grande scuola di portieri. Dida stesso, che quando arrivò aveva gli stessi problemi di Maignan, con il lavoro ‘italiano’ è diventato un portiere straordinario. E cosi capiterà anche a Maignan. Sono convinto che alla fine restituiremo alla Francia il portiere della Nazionale per i prossimi dieci anni“.
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