Lega Serie A, si procede con le elezioni del nuovo Presidente che andrà a sostituire Paolo Dal Pino: anche Maroni tra i papabili.
Lega Serie A, tutto da rifare: Paolo Dal Pino lascia il suo posto alla Presidenza per dedicarsi esclusivamente al ruolo di Amministratore Delegato alla Telit, carica che può gestire esclusivamente da Los Angeles, e il mondo del calcio italiano si mobilita. Se l’ex Presidente ha trovato l’America, l’Italia deve trovare la quadra (anche nello sport) in un momento in cui le elezioni non sono proprio una garanzia – sul piano della riuscita – nello Stivale. Mattarella docet.
La “Repubblica del pallone”, volendo usare un termine di Chiambrettiana memoria, ha ben altri ritmi ma le stesse priorità. Coesione e responsabilità, quello che serve per ridare dignità a un movimento che sta lavorando bene, ma ha bisogno di certezze. A partire dal Presidente che scandirà il segno dei tempi e la mole di lavoro che c’è da fare non solo sul fronte dei diritti tv.
Il nuovo Presidente della Lega Serie A sarà chiamato anche ad affrontare problematiche complesse come ad esempio la gestione della tecnologia in campo: fare da raccordo fra le ragioni degli arbitri e il punto di vista dei rappresentanti dei club. Un codice di condotta che non sempre combacia. I nomi papabili per questo ruolo – importante e delicato – sono diversi tra cui anche quello del rappresentante della Lega (Nord) Roberto Maroni. L’ex Ministro dell’Interno potrebbe finire nella Lega Calcio. Differenza sottile, ma fondamentale.
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Le polemiche in tal senso non mancano: alcuni esponenti dei club lo vedrebbero bene nel ruolo di Presidente della Lega Serie A. Altri, invece, vorrebbero evitare proprio per scindere calcio e politica ed evitare una situazione che riporta a eventi del passato. Quando in Via Allegri c’era Adriano Galliani, fra polemiche e disappunto. Invece serve una figura univoca che possa rendere tutti partecipi: compreso De Laurentiis, il Presidente del Napoli non vuole un volto politico al comando.
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“La Serie A – dice – ha delle sue logiche, Maroni non può essere al timone, dato che la sua natura – spiega – tradisce una militanza politica che genererebbe contrasti”. Il Patron del Napoli, dunque, non ne fa una questione di colore politico. Gli esponenti della Cosa Pubblica, secondo il Patron dei partenopei, dovrebbero restare fuori dai ruoli apicali del calcio italiano. Complicato – ora come ora – se resterà un proposito oppure rimarrà una certezza attraverso una scelta diversa.
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